14/11/2008

Logistics forum di Gubbio: bilanci e risultati

Si è tenuta di recente a Gubbio la seconda edizione del Logistics Forum, appuntamento dedicato alla logistica organizzato da Richmond Italia per approfondire e far interagire i direttori della supply chain delle più importanti aziende e brand italiani e i relativi fornitori di servizi. 1250 appuntamenti nei due giorni di forum per far incontrare i 30 rappresentanti exhibitors(=aziende fornitrici di soluzioni) e i 60 delegates ad alto profilo, operanti per la maggior parte sia sul mercato italiano che nel panorama internazionale, tra cui Sony Italia, Indesit Company, Fiat Group, Samsung Electronics Italia e Automobili Lamborghini.
Contributo fondamentale per la riuscita del meeting e la piena soddisfazione dei partecipanti, la scelta di una location riservata e raccolta come il Park Hotel ai Cappuccini, indicata anche dai protagonisti del forum quale cornice ideale per facilitare gli incontri. La scelta di ottobre, mese strategico per la pianificazione aziendale, e la cadenza annuale della manifestazione suscita un interesse ancor più marcato per un happening visto non solo come spunto di business, ma anche come opportunità di formazione e aggiornamento. Non sono mancati infatti i momenti di approfondimento quali seminari, workshop e conferenze dedicate alle problematiche di gestione della supply chain e alle nuove frontiere raggiunte in campo logistico affrontate da un panel di 16 relatori italiani e internazionali . Particolarmente apprezzati gli interventi di John Gattorna dell’Università di Melbourne e Martin Christopher dalla Cranfield University, che hanno affrontato rispettivamente gli aspetti di progettazione e funzionamento della supply chain come “sistemi umani” e la teoria di 5 mega-tendenze per ridefinire il concetto di logistica alle soglie di una così detta “tempesta perfetta” causata dai cambiamenti del mercato.
Il docente australiano, vera eminenza nel campo della logistica, ha esposto la necessità di rivedere l’intera catena produttiva ricontestualizzandola in una dimensione globale in modo da porre al centro dell’attenzione il rapporto con il cliente; solo così l’intera filiera acquista una nuova valenza aderendo ad un più efficace sistema di “allineamento dinamico”. Molto interessante e originale il contributo di Joe Walden, colonnello dell’esercito americano e direttore della logistica per l’operazione Iraqui Freedom all’epoca della Prima Guerra del Golfo. Walden ha proposto una lucida disamina sui principi portanti della disciplina logistica già illustrati da Sun Tzu nel trattato “The art of war” scritto nel 500 A.c.. Allora come adesso per uscire vincitore dalla battaglia è necessario e utile avere ben presenti gli stratagemmi e le applicazioni sviluppate nel settore che ha dato i natali alla logistica, l’arte bellica, al fine di riadattarli, attualizzandoli alle richieste del mercato di oggi. A difendere i colori nazionali l’intervento di Giovanni Leonida, vicepresidente di Assologistica, che ha aperto il programma delle sessioni plenarie facendo il punto sullo scenario supply-chain italiano e globale. Nel corso del suo intervento si è soffermato sulla nicchia che la logistica oggi deve occupare, essere residuale o abbracciare gli spazi che gli altri le lasciano, la tempistica ottimale per spedizioni efficienti e l’utilità effettiva della spinta differenziazione dei codici prodotti per la rintracciabilità delle merci. Daniele Farinella, Logistics Director di Samsung Electronics, si è soffermato sulla filiera vista come luogo di ricerca soluzioni, delineando la condizione nella quale i vari anelli della catena ottengono il miglior risultato individuale possibile nell’ambito di un comune migliore risultato possibile; questo avviene quando gli stessi attori si confrontano sui processi, individuano e comprendono le esigenze dell’altro, studiando soluzioni condivise.
Gli impatti strategici della dematerializzazione del ciclo dell’ordine sulla organizzazione e la supply chain sono stati oggetto dell’ intervento di Salvatore Paparelli, Operations Director Sony Italia, il quale ha sottolineato come i processi di gestione del “Ciclo dell’ordine”, dalla presa e inoltro dello stesso fino alla fatturazione e riconciliazione, siano gli aspetti di efficienza che più impattano il vantaggio competitivo. Il tema, oggi, nella filiera della elettronica di consumo, risulta essere di particolare rilievo tanto da uscire da un contesto prettamente aziendale richiedendo una cooperazione e concertazione tra tutti i livelli in modo da ottenere standard di efficienza di alto profilo.
Non solo merci e sistemi di spedizione, una buona catena logistica non può prescindere dal fattore umano dei suoi attori, ecco perché Richmond ha deciso di dare ampio spazio alla crescita personale e professionale del manager logistico grazie ad una serie di nuovi format, denominati clinics, in cui esperti nella formazione hanno illustrato casi studio e linee guida per una strategia sempre attuale e all’avanguardia con le sfide dei nuovi mercati.
Molto seguito l’intervento di Giorgio Monacelli sulla “Legge di Trasformazione Personale”, ovvero un sistema atto a modificare il nostro atteggiamento prima e il nostro comportamento poi, in modo da riuscire a trasferire nella propria professione competenza, creatività, equilibrio emotivo, capacità di comunicazione ed energia positiva. Un approccio meno olistico invece, quello tenuto da Manuela Prestipino che ha posto l’accento sugli obiettivi del logistic manager e la rigorosa metodologia nel perseguimento degli stessi, inserendo tra le priorità comunicazione incisiva, gestione ottimizzata dei tempi, ottenimento di ciò che serve dal contesto e ridefinizione dei propri parametri di leadership.
Per tutti i partecipanti c’è stata inoltre la possibilità, particolarmente apprezzata, di un incontro/consulenza con un Head Hunter di fama internazionale, Riccardo Lamanna, per una valutazione del proprio posizionamento o per l’individuazione di collaboratori qualificati.
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