30/01/2012

Incentivare aggregazioni e vettori di qualità, parola dell’eurodeputata Serracchiani

Le risorse agli autotrasportatori dovrebbero essere impiegate più che per rimborsare alcuni costi di esercizio, «per dare loro la possibilità di aggregarsi, premiando i più virtuosi, magari attraverso una certificazione che faccia stare meglio sul mercato quelli che le regole le rispettano». Lo ha detto l’europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, membro della commissione Trasporti, visitando la sede bolognese del Gruppo Federtrasporti e incontrando il presidente Emilio Pietrelli e il coordinatore generale Fabrizio Ossani.
«È importante consentire agli autotrasportatori di sostenere i costi di esercizio – ha argomentato Serracchiani – soprattutto quando, come accade nel caso del gasolio, subiscono forti impennate. Ma è ugualmente essenziale lavorare sulla loro crescita professionale e, ancor di più, sull’adozione di modelli organizzativi efficienti. In tal senso l’aggregazione sviluppata da Federtrasporti indica un’esperienza da prendere in considerazione».
La parlamentare europea ha auspicato forme che incentivino comportamenti virtuosi, sia dei committenti sia dei vettori: «il committente deve sapere che se usa un vettore di qualità ne ha vantaggio e quindi deve essere incentivato, anche economicamente, a sceglierlo. E il vettore sarà di conseguenza incentivato a diventare un vettore di qualità, perché sa che così sta sul mercato, mentre in caso contrario ne rimane fuori».
«Il vettore di qualità – ha concluso Serracchiani – è anche quello sensibile alla sicurezza stradale. A tale riguardo, come richiede in maniera sempre più decisa l’Unione europea, l’autotrasporto può fare ancora molto. E l’esperienza del Gruppo Federtrasporti lo dimostra: in sei anni è riuscito, lavorando sulla formazione e sullo stile di vita degli autisti, a tagliare del 50% il numero di incidenti causati dai propri veicoli, oltre che a dimostrare che un investimento in sicurezza è in grado di produrre anche ritorni economici».
Pietrelli ha espresso grande interesse per l’attuale evoluzione dei corridoi europei, per lo sviluppo dell’intermodalità e ha ribadito «la necessaria internazionalizzazione su scala europea delle imprese di autotrasporto e logistica, per accrescere la loro capacità competitiva, allargare il perimetro del proprio mercato e approcciare la dimensione comunitaria sfruttandone finalmente le opportunità».
Infine, Pietrelli sposta l’attenzione sul fermo dei servizi di autotrasporto, auspicando che possa diventare l’occasione per riflettere sui tanti malesseri del settore e in particolare sull’esigenza di stimolare forme aggregative «in grado di ottimizzare la gestione e l’organizzazione delle imprese, contenendone i costi di esercizio e accrescendone la professionalità».
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