02/02/2009

Il Veneto innova nella sanità pubblica grazie a un accordo con Assologistica

Nel corso della giornata di studio di Verona intitolata “Il libro bianco per la logistica nella sanità” organizzata in collaborazione con Fiaso e Federsanità, è stato siglato un accordo quadro innovativo tra ARSS, Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto, e Assologistica, realtà associativa italiana di oltre 250 imprese di integrazione logistica e di terminalisti portuali e interportuali. L’intesa prevede l’istituzione di un Tavolo tecnico di esperti e tecnici dell’Agenzia Sanitaria e del centro culturale Assologistica Cultura e Formazione che, con un approccio sistemico di centralizzazione delle scorte e concentrazione dei magazzini, attualmente frammentati in circa 90 depositi per 24 aziende sanitarie, definirà un nuovo modello di organizzazione delle Asl venete. Il riassetto dell’area della macro-logistica del farmaco e dei beni economali che ne scaturirà, secondo le previsioni della Regione, darà alle casse della finanza pubblica circa 15 milioni di euro all’anno, grazie alla riduzione degli sprechi e dei costi che non aggiungono valore al servizio sanitario, migliorando contemporaneamente le performance dell’intero sistema in termini di qualità, affidabilità, sicurezza e garanzia del rispetto delle norme di conservazione e somministrazione dei farmaci. “In Italia i costi per la gestione delle scorte sanitarie superano i 300 milioni l’anno. Ridisegnarne la supply chain utilizzando esperienza e know how della logistica non solo va a beneficio del singolo paziente, ma dell’intero sistema Paese” ha commentato il segretario generale di Assologistica Jean François Daher, mentre l’assessore alla Sanità del Veneto Sandro Sandri ha sottolineato: “Con questo accordo poniamo le basi per progettare un cambiamento assai significativo, per il quale abbiamo bisogno di avvalerci di competenze e professionalità dal settore privato in ambito logistico, dove tali pratiche sono ormai ampiamente consolidate” suscitando l’interesse anche dell’Assessore alla Sanità Lombardia Luciano Bresciani che ha ribattuto: “Abbiamo obiettivi comuni con il Veneto anche se strategie diverse, ma questo non ci porta a escludere sinergie con soggetti della comunità che possano portare plusvalore alla sanità”.
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