06/07/2011

Trieste, rinnovato il protocollo di intesa tra AP e Comando regionale Friuli Venezia Giulia della Gu

Nella sede dell’Autorità Portuale di Trieste, la Guardia di Finanza e la stessa Autorità Portuale hanno siglato  un nuovo protocollo di intesa, che rinnova quello già in essere nel periodo 2005 – 2008 e  che mira ad ottimizzare le rispettive attività all’interno dello scalo marittimo. Il protocollo prevede la condivisione di quelle informazioni rilevabili dalle banche dati riguardanti i traffici, le operazioni effettuate ed altri dati d’interesse relativi alle attività svolte all’interno del porto. Il tutto è finalizzato a massimizzare l’efficienza dell’importante scalo mercantile di Trieste, attraverso l’adeguamento, lo sviluppo e la sofisticazione dei dispositivi logistici e di viabilità connessi alla gestione della “azienda porto”, anche  attuando  l’ottimizzazione delle procedure di vigilanza e controllo. Questo importante accordo costituisce il potenziamento della collaborazione già in atto tra la Guardia di Finanza e l’Autorità Portuale, avviata sulla base del già citato protocollo di Intesa siglato nel dicembre del 2005, che è stato ora ampliato ed integrato alla luce anche delle intervenute modifiche normative. Tale ulteriore forma di collaborazione si consoliderà attraverso lo strumentale e proficuo utilizzo delle potenzialità scaturenti dagli avanzati processi di informatizzazione delle procedure di introduzione e/o uscita delle merci dall’area portuale giuliana, caratterizzata dallo status di “Punto Franco”. Con il protocoll le due Istituzioni stabiliscono precise modalità di collaborazione impegnandosi ad adottare in modo condiviso le procedure e le modalità operative che si dovessero rendere necessarie per migliorare il complessivo funzionamento della struttura portuale di Trieste. La durata del protocollo è stata fissata in quattro anni e può essere tacitamente rinnovato per ulteriori quattro anni, non rinnovabili. E’ stato stabilito, poi, il rinvio a specifici “protocolli tecnici”, riferibili a determinate aree di comune interesse, per la definizione delle modalità attuative dell’intesa. 
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