16/09/2016

Trieste porto di riferimento (3° per importanza) per la Baviera

Trieste è importante per l’economia della Baviera. E’ la nostra porta nel Mediterraneo verso i Paesi asiatici". Queste le parole di  Beate Merk, ministro bavarese per gli Affari europei e i Rapporti regionali.  Concetti ripresi anche da Pietro Benassi, ambasciatore d’Italia a Berlino, da Peter Kammerer, vicedirettore della Camera di Commercio di Monaco e della Baviera Superiore, e soprattutto dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani,  che ha sottolineato i grandi passi avanti e gli sviluppi nel settore ferroviario in corso a Trieste, nonché la strategicità che  lo scalo riveste per il Governo italiano.


Trieste è porto di riferimento per la Baviera

Un’agenda fitta di incontri per il commissario dell’Autorità portuale di Trieste, Zeno D’Agostino, anche ieri con la visita all’interporto di Norimberga e  altre Istituzioni e imprese del territorio del Land tedesco. "Stiamo lavorando per portare Trieste nelle dinamiche della logistica internazionale - ha dichiarato D’Agostino - Abbiamo visto una sala gremita di operatori  e la presenza di un nutrito parterre di Autorità: segno che i legami tra lo scalo giuliano e la Germania sono forti sia dal punto di vista istituzionale, che commerciale.  Abbiamo avuto una buona reazione dal mondo della logistica e dello shipping, ma anche dagli imprenditori interessati a investire nel nostro scalo. Trieste ha grandi potenzialità, siamo il terzo porto di riferimento per la Baviera, dopo Amburgo e Rotterdam".


Gli interventi delle imprese nordestine al meeting di Monaco
La serata di presentazione a Monaco è stata fondamentale soprattutto perché ha dato modo agli operatori di presentare i servizi delle loro aziende.  Si è iniziato parlando  di autostrada del mare, uno dei fiori all’occhiello dello scalo.  Paolo Nassimbeni, project cargo e logistic manager della Samer & co Shipping, ha snocciolato i numeri e le potenzialità del gruppo. Una flotta di 15 navi, con 12 partenze/arrivi settimanali, collega i terminal Samer di Trieste alla Turchia, totalizzando un traffico di circa 200.000 veicoli pesanti all’anno, che da Trieste raggiungono via camion e in parte via ferrovia le destinazioni del Centro Europa. Tra i vari progetti, oltre a un potenziamento dei collegamenti ferroviari verso la Germania, Samer sta puntando a promuovere lo scalo triestino come varco naturale per le merci di provenienza mediterranea come i prodotti agricoli e porto d’imbarco (sia container che break bulk) per prodotti e macchinari di produzione germanica destinati all’esportazione. Interessanti i numeri forniti da Francesco Parisi a capo della EMT che ha l’obiettivo di fare del Molo VI, una moderna piattaforma di interscambio mare/ferrovia: “Nel 2015 oltre l’80% del carico del Molo VI è arrivato e è partito via terra in modalità ferroviaria. Oltre l’80% dei carichi su treno relativi al Molo VI attraversa la Baviera. Ogni giorno circa 250 carichi pesanti (equivalente a 550 TEU giorno) attraversano il Land tedesco via treno invece che via strada". Per i servizi container verso l’Intramed e soprattutto verso l’Estremo Oriente la parola è passato a Fabrizio Zerbini, presidente di Trieste Marine Terminal, che ha evidenziato i diversi vantaggi del routing “via Trieste", nonché l’affidabilità dei servizi del Molo VII e le tariffe competitive del terminal.  Ampio approfondimento anche sull’offerta intermodale “in partnership con l’importante gruppo ferroviario internazionale (Rail Cargo Austria) e alcuni operatori locali (TO Delta e Alpe Adria)". Massimo Sofra, responsabile dell’agenzia MSC di Monaco, ha illustrato i dati di crescita della Mediterranean Shipping Company,  secondo operatore globale nel settore containers. Al momento impiega più di 500 navi, molte delle quali con capacità di 19.000 teu, e Trieste, assieme a pochissimi altri porti europei, dispone di un pescaggio naturale di 18 mt per accogliere tali navi. Proprio per questo, Sofra ha rimarcato il grosso interesse di MSC di sviluppare Trieste quale hub per il centro Europa, con collegamenti marittimi diretti e settimanali con l’Estremo Oriente e l’intera area mediterranea. I collegamenti ferroviari sono stati approfonditi da Antonio Gurrieri, AD di Alpe Adria. Gurrieri ha presentato nel dettaglio l’ampio network dei servizi intermodali e combinati che collegano direttamente i terminal dello scalo triestino ai principali nodi logistici del mercato tedesco (Monaco, Ulm, Burghausen e attraverso questi alle altre destinazioni interne, quali Francoforte, Colonia, Ludwigshafen, Duisburg, Leipzig, Berlino, Amburgo e Rostock), rimarcando l’efficienza del  servizio diretto su Monaco con resa rapida e garantita entro le 11 ore/tratta/treno. Infine due testimonial della cooperazione di successo tra Baviera e porto di Trieste.


Gli altri interventi dell'incontro bavarese
Thomas Bronnert, direttore logistica della Wacher Chemie, una delle maggiori industrie chimiche della Baviera, che da un anno ha attivato un  treno che collega il Molo VII al Burghausen, realizzato per servire proprio la sede locale della Wacker, ha parlato di “velocità di reazione degli operatori triestini" nel mettere in piedi un servizio efficiente via Trieste. Il collegamento ha permesso di risparmiare tempi e costi, facendo diventare il nostro scalo un’alternativa ai porti del Nord Europa e porta della Baviera nel Mediterraneo verso i paesi asiatici. Se Trieste ha un primato sui traffici ed è il primo scalo petrolifero del Mediterraneo, il merito è di SIOT. Alessio Lilli, presidente del Gruppo TAL, che gestisce l’oleodotto transalpino, ha  testimoniato al sistema economico bavarese il legame pluriennale e la propria sinergia con il porto di Trieste, nonché le potenzialità dello scalo giuliano. “Collaborazione e maggiori scambi economici tra Trieste e Baviera – ha affermato Lilli -  non possano che favorire l’intero sistema, portando il porto al centro dell’attenzione economica dell’Europa". Alessandro Marino, direttore della Camera di Commercio Italo-tedesca, moderatore dell’incontro, ha rilevato, come il porto di Trieste “può tornare a giocare un ruolo importante per la Baviera, che ha la più forte presenza economica e industriale in Germana, diventando un efficacie partner logistico  per le attività di importazione e esportazione del Land tedesco". Questa nuova fiducia che sta dimostrando il mercato tedesco emerge anche dalle parole di Stefano Visentin, a capo dell’Associazione degli Spedizionieri di Trieste: “In passato il flusso delle merci bavaresi verso il porto di Trieste è stato rallentato da barriere non solo geografiche, ma soprattutto burocratiche e culturali. Attraverso queste nuove iniziative possiamo finalmente ridurre gli ostacoli doganali e creare  fiducia e soddisfazione nuove nei clienti tedeschi".
Share :