
Il trasporto aereo in Italia mostra segnali concreti di ripresa nel 2024, segnando un anno di forte slancio sia sul fronte passeggeri che merci. È quanto emerge dal report ANAMA – Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree – realizzato in collaborazione con il centro studi Fedespedi, che ha analizzato le performance delle 14 principali società di gestione aeroportuale italiane e dei quattro maggiori hub europei.
A livello nazionale, il traffico passeggeri è cresciuto dell’11%, mentre il cargo aereo ha registrato un incremento del 15%, con 1,249 milioni di tonnellate movimentate. Una performance in linea con i trend globali, dove il traffico passeggeri ha raggiunto i 9,5 miliardi di viaggiatori (+9% rispetto al 2023), più del doppio rispetto ai volumi pre-pandemia. Anche il cargo mondiale ha superato i 63 milioni di tonnellate (+7%).
«Il mercato del cargo aereo ha mostrato un solido recupero nel 2024 – ha dichiarato Alessandro Albertini, presidente di ANAMA – favorito dalla crescita dell’e-commerce e dall’espansione delle catene logistiche globali. Ma le sfide future, tra dazi e instabilità commerciale, richiedono interventi strategici, come il completamento del Piano Nazionale Aeroporti e un tavolo di confronto tra Istituzioni e settore per garantire accesso competitivo ai nuovi mercati».
Italia tra i leader europei del cargo
A livello europeo, l’Italia si piazza al quinto posto per volumi di merci movimentate nel primo semestre 2024 (+19,5%), con Milano Malpensa al nono posto tra gli scali cargo. L’attività si concentra principalmente tra Malpensa e Fiumicino, che da soli rappresentano il 78,3% del traffico cargo nazionale. Anche per la connettività aerea, l’Italia si colloca in quarta posizione in Europa, dietro a Gran Bretagna, Germania e Spagna.
Il report di Fedespedi mette in evidenza la buona salute economica delle società di gestione aeroportuale italiane. Nel 2023, hanno generato un fatturato complessivo di 2,887 miliardi di euro, di cui 1,915 miliardi da attività di aviazione e 972 milioni da attività commerciali. L’utile complessivo è stato di 527 milioni di euro, con oltre 10.000 lavoratori impiegati direttamente. Inoltre, sono stati redistribuiti alla collettività oltre 705 milioni di euro sotto forma di canoni, imposte e utili.
Nel confronto con i gestori europei (Amsterdam, Parigi, Londra, Francoforte), le società italiane mostrano performance simili in termini di redditività, con un unico punto debole: i ricavi per movimento aereo. Qui gli hub europei primeggiano grazie ai volumi nettamente superiori, che generano una forte domanda commerciale e una conseguente valorizzazione degli spazi aeroportuali.
Il 2024 rappresenta quindi un anno di ripartenza decisa per il trasporto aereo italiano, con segnali di crescita diffusa e una rinnovata centralità nei flussi internazionali. Ma i prossimi anni saranno decisivi: sarà fondamentale affrontare le sfide legate alla sostenibilità, all’innovazione tecnologica e alla governance infrastrutturale, per consolidare i risultati raggiunti e rafforzare il ruolo dell’Italia nello scacchiere aeroportuale europeo e globale.