19/03/2013
Per costruire la città intelligente servono innanzitutto interporti moderni, tecnologicamente evoluti,
logisticamente interconnessi a livello continentale con i network logistici dei più importanti player
europei. Parte da questa riflessione la proposta lanciata dal rresidente dell' Interporto di Torino,
Daniela Ruffino.
"Gli interporri italiani - ha dichiarato Ruffino - devono divenire soggetti
determinanti nella costruzione delle future smart city. La loro natura di hub di interconnessione
delle merci da e verso le città, li pone nella condizione di player privilegiato di questa
trasformazione. Per questa ragione invito l'Unione interporti riuniti a
siglare un accordo di programma con l'Anci, Associazione dei Comuni italiani. Sono convinta che solo una stretta sinergia tra gli
interporti e le città italiane su cui questi insistono possa produrre proficui risultati nella
costruzione di programmi di sviluppo per le smart city".
Gli interporti sono l' interfaccia privilegiata delle relazioni economico-distributive del territorio: da
un lato intcragiscono con aree di mercato macro regionali e sovranazionali, dall' altro si propongono
come primo attore nella distribuzione delle stesse merci in ambito metropolitano.
L' lnterpono di Torino consapevole dell' importanza del proprio ruolo di anello di congiunzione tra
l' intermodalità e la distribuzione urbana si è fatto promotore di un progetto volto alta di stribuzione
pulita che si propone al contempo in un più ampio disegno di costruzione della smart city.
"II progetto pilota che abbiamo studiato - spiega Ruffino - intende trasformare le
piattaforme logistiche come l'interporto di Torino un veri e propri fulcri di sviluppo coniugando il
concetto di intermodalità a quello di distribuzione locale. Per questo immaginiamo opzioni
differenti di consegna delle merci, stradali mediante l'utilizzo di mezzi Zev (Zero emission vehicle)
tesi a minimizzare l'impatto ambientale o mediante collegamenti di tipo ferroviario magari
sfruttandi la riconversione di rami ferroviari dismessi. Parallelamente al progetto della
distribuzione pulita delle merci abbiamo inoltre presentato il
progetto E-park che intende fare dell'interporto una piallaforma di riferimento del sistema di
approvvigionamento energelico dei mezzi commerciali e non, al servizio di tutto il sistema
metropolitano".
E' quindi indispensabile promuovere un "patto" tra gli attori coinvolti a livello territoriale: città e
aree metropolitane e interporti per arrivare alla condivisione di linee guida in tema di distribuzione
urbana delle merci . Appare quindi chiaro come gli Interporti da meri centri di distribuzione urbana
debbano ripensare il loro ruolo d, sulla scia del modello proposto dall'interporto di Torino giocare
la partita più ampia di motore dello sviluppo delle future smart city.
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