19/11/2013

Surgelati giù, ma non di molto

Anche il 2013 sembra destinato a essere un anno difficile per il settore food: nei primi otto mesi dell’anno la spesa agroalimentare delle famiglie italiane è diminuita del 3,7% su base annua, con volumi di acquisto in calo dell’1,8%; ciò ha prodotto un taglio, solo per i prodotti di largo consumo alimentare, di quasi un miliardo di euro di spesa. A questo generalizzato trend negativo non poteva sfuggire il settore dei surgelati, che sembrerebbe destinato, in ogni caso, a chiudere l’anno con un contenuto decremento; grazie allo sforzo in termini di innovazione e riformulazione dei prodotti messo in atto dalle aziende maggiormente rappresentative. Il dato generale sui consumi, a tutto settembre, mostra una perdita globale di circa l’1.2-1.4%. Ancora una volta il comparto dei vegetali si sta rivelando il più importante in termini di volumi, con un progresso di circa lo 0.5%; bene anche le patate surgelate, che confermano un elevato gradimento da parte del consumatore con consumi in linea a quelli del 2012. L’ittico surgelato, dopo un primo trimestre decisamente positivo, ha scontato una successiva consistente perdita di domanda (circa un – 4%), dovuta a difficoltà economiche e alla conseguente ricerca da parte del consumatore di alternative a più buon mercato, ad esempio il prodotto decongelato. Ancora apprezzabili performance per pizze e snack, che evidenziano totali in parità rispetto all’anno precedente o in leggerissima flessione (- 0.3/0.4%). Un comparto che continua a scontare la contingenza negativa è quello dei piatti ricettati, con un’ulteriore perdita dell’11%; il dato fa comprendere come il consumatore, malgrado l'apprezzamento da sempre mostrato verso questa categoria di prodotti sottozero, sia costretto attualmente a rivolgersi verso preparazioni più economiche.
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