21/05/2015

Sì del Parlamento alla legge sugli ”ecoreati”

Sì definitivo del Parlamento alla legge sugli ecoreati che introduce nel codice penale nuovi delitti contro l'ambiente; in tutto cinque per l'esattezza: inquinamento ambientale (con reclusione da 2 a 6 anni e multa da 10 mila a 100 mila euro; sono previste pene aggravanti a seconda di quanto grave sia il reato con però un tetto massimo di reclusione di 20 anni), disastro ambientale (si va in carcere da 5 a 15 anni ed è aggravato nel caso avvenga in aree protette), traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10 mila a 50 mila euro), impedimento del controllo e omessa bonifica (reclusione da 6 mesi a 3 anni). Sono previste aggravanti nel caso i reati siano commessi in forma associativa, ma è pure prevista una diminuzione di pena dalla metà a due terzi per chi si impegna a evitare che l'attività illecita sia portata a conseguenze ulteriori o provvede alla messa in sicurezza, bonifica e, se possibile, al ripristino dello stato dei luoghi, prima che sia dichiarata l'apertura del dibattimento di primo grado. In caso di condanna o patteggiamento per i reati di inquinamento ambientale, disastro ambientale, traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività, impedimento del controllo nonché per i reati associativi il giudice deve sempre ordinare la confisca delle cose che sono il prodotto o il profitto del reato o che sono servite a commetterlo. Niente confisca invece quando i beni appartengano a terzi estranei al reato. Il procuratore della Repubblica incaricato per i delitti contro l'ambiente è tenuto a dare notizia dell'indagine all'Agenzia delle entrate e al procuratore nazionale antimafia.
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