05/04/2013

Settore agroalimentare, a gennaio l'export vola

L'export si conferma il motore dell'agroalimentare italiano, con un nuovo record di 32 miliardi di euro di fatturato nel 2012 (+5,4% sul 2011), e un avvio di 2013 molto promettente. A gennaio di quest'anno, rende noto un'analisi Ismea sui dati Istat, si stima infatti un balzo in avanti delle vendite all'estero di circa il 21% su base annua, frutto di un più 21,5% dell'industria alimentare e di un più 17,9% dell'agricoltura. Nell'anno appena trascorso, invece, i maggiori ricavi sono stati sostenuti esclusivamente dai prodotti alimentari (nullo il contributo dell'agricoltura), con una dinamica che seppure in decelerazione rispetto al biennio precedente, è risultata più elevata del dato medio dell'export italiano nel complesso. Tra i Paesi di destinazione dell'export agroalimentare, l'Unione Europea riveste ancora un ruolo di prim'ordine, con un giro d'affari di 21 miliardi di euro, accompagnato però da tassi di crescita contenuti (+2,7% sul 2011). Corre invece la domanda nei paesi extra Ue (+11% circa l'incremento dei corrispettivi nel 2012), tra i quali si distinguano in particolare gli Stati Uniti (+9,6%), il Giappone (+19,1%) e il Canada (+10,2%). Un andamento sostenuto ha interessato anche le spedizioni verso la Svizzera e la Russia, rispettivamente più 5,7% e più 6,8%. Tra i partner comunitari, all'incremento del 5% circa in Francia e Regno Unito e del 3,5% in Germania si contrappone un crollo in Spagna (-7,5%) e in Grecia (-5,5%). Relativamente ai prodotti più rappresentativi del made in Italy agroalimentare, sono stati i prodotti dolciari a base di cacao (+17,1%) e i prodotti della panetteria, della biscotteria e della pasticceria (+8,7%) a registrare le migliori performance del 2012. Bene anche le esportazioni di vini e spumanti (+6,6% in media, con i vini in crescita del 5,5% e gli spumanti a del 13,8%), vermouth (+11,6%), preparazioni e conserve suine (+6,9%), pasta (+6,7%), preparazioni di ortaggi, legumi e frutta (+6,1%) e aceti (+5,9%). Risulta in rallentamento la crescita in valore dell'export di formaggi e latticini (+3,5%), in ragione della flessione dei valori medi unitari a fronte di quantitativi in forte crescita. In decelerazione anche la dinamica dell'olio di oliva (+2,4%).
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