13/07/2015

Savona autoprodurrà energia da fonti rinnovabili

Far conoscere agli addetti ai lavori e all’opinione pubblica dalla voce dei principali esperti internazionali lo stato dell’arte in materia di fornitura elettrica da terra alle navi. Ovvero l’utilizzo di LNG (gas naturale liquido) come carburante, la depurazione delle emissioni delle navi con gli scrubber e ancora la produzione di energia da fonti alternative con l’implementazione di smart grid. Questo era l’obiettivo del convegno svoltosi di recente alla Fortezza del Priamar a Savona, che ha visto alternarsi in due diverse sessioni come relatori Roberto Bernacchi di ABB, Davide Reale di Cavotec Specimas, Gilberto Rubini di Ecospray Technologies; Maurizio Maugeri di ENI R&MC; Alfredo Leardi di Schneider Elettric Italy e Caludio Picech di Siemens; Alessandro Bertorello di Costa Crociere, Aurelio Caligiore del Corpo delle Capitanerie di Porto presso il Ministero dell’Ambiente; Paolo Moretti di RINA Services; Mariano Rosasco di S.V. Port Service; Federico Delfino, Università di Genova-campus universitario di Savona; Paolo Brotto, Dipartimento di Fisica - Università di Genova. 

“L’Autorità portuale di Savona farà eseguire uno studio di fattibilità - ha annunciato il presidente Gian Luigi Miazza - con l’obiettivo di valutare il possibile sviluppo, ma potremmo dire l’ampliamento, di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili con l’impiego di impianti di accumulo di energia di grandi dimensioni". Ricordando ai presenti la realizzazione nel 2009 del primo cold ironing realizzato nel bacino portuale di Vado Ligure per l’alimentazione dei traghetti Forship-Corsica Ferries con energia elettrica, Miazza ha ipotizzato la fornitura di energia alle utenze portuali attraverso autoproduzione a basso impatto ambientale con il possibile impiego di una piattaforma Energy Management (Smart Grid). In sostanza produrre e distribuire energia attraverso l’eolico e il fotovoltaico, sistemi già presenti in porto a Savona, immagazzinando l’energia (storage) e completando il ciclo con la media tensione terrestre per arrivare al quantitativo necessario ad alimentare le navi. Tre metodologie innovative che unite all’utilizzo di energia da terra darebbero come risultato finale un basso impatto ambientale nella produzione dell’energia e una notevole diminuzione delle emissioni delle navi. “Entro la fine dell’anno - ha aggiunto Miazza - avremo pronto lo studio che chiarirà anche gli investimenti necessari. Quindi lo presenteremo alla comunità locale e portuale e per valutarne le possibili applicazioni".
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