
Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica, intervenuto al Shipping, Forwarding & Logistics meet Industry di Milano, sha sottolineato la necessità di un intervento concreto per rafforzare il trasporto intermodale in Italia. I dati pubblicati da SRM evidenziano, infatti, una quota ancora marginale di logistica trasferita su ferro. Una situazione determinata principalmente da due fattori critici: costi ed efficienza.
Costi: un disequilibrio da colmare
“Il trasporto stradale – ha dichiarato Ruggerone – beneficia di incentivi e contributi nettamente superiori rispetto a quelli destinati al trasferimento modale. È necessario fare chiarezza sulle scelte politiche e sulle risorse stanziate, affinché il settore ferroviario possa diventare una reale alternativa sostenibile”.
Le imprese, ha sottolineato il Presidente, dovrebbero valutare con maggiore attenzione l’intermodalità come opportunità di investimento nella sostenibiliràhashta . Le certificazioni ambientali non solo rafforzano la bancabilità delle aziende, ma rappresentano anche un elemento strategico per garantirne la competitività futura.
Efficienza: infrastrutture e tracciabilità al centro del dibattito
Le attuali inefficienze della rete ferroviaria, aggravate dai numerosi cantieri in corso sulle infrastrutture nazionali e internazionali, penalizzano un sistema già messo alla prova da criticità legate alla puntualità e all’affidabilità. “Non è accettabile – ha ribadito Ruggerone – che ancora oggi il settore soffra per la scarsa tracciabilità e prevedibilità dei flussi logistici. Occorre un impegno deciso da parte della rete ferroviaria e degli operatori del settore per garantire standard operativi adeguati”.
Anche i terminal intermodali e gli interporti stanno subendo le conseguenze di questa inefficienza, nonostante gli investimenti pubblici già stanziati. Senza un adeguato traffico di merci e strumenti di sostegno mirati, queste infrastrutture rischiano di rimanere sottoutilizzate, compromettendo il loro ruolo strategico nella logistica nazionale.
Ferrobonus: una riforma necessaria
Ruggerone ha poi affrontato il tema del ferrobonus regionale, evidenziandone le attuali limitazioni. “Un incentivo basato sui chilometri percorsi – ha spiegato – non è efficace in un Paese con la conformazione geografica dell’Italia. Serve un sistema che premi i volumi movimentati piuttosto che le distanze, ispirandosi a modelli come quello francese, che incentiva i costi terminalistici e il tiro gru”.
Alla luce delle nuove normative europee che consentono di implementare questi strumenti senza vincoli legati agli aiuti di Stato, Ruggerone ha invitato le istituzioni a rivedere le strategie di incentivazione, al fine di rendere il trasporto intermodale un’opzione realmente competitiva e sostenibile.