02/10/2013

Risultati positivi per l'export veneto; lo dice il barometro di Fercam

Ventata di freschezza per i trasporti e la logistica del Veneto, secondo quanto emerge dal barometro Fercam della logistica nei primi 8 mesi del 2013. Le operazioni movimentate nei 6 centri Fercam del Veneto (esclusa Venezia entrata a far parte del business del 3PL da maggio 2013) sono cresciute del 5%, raggiungendo quota 2.700 operazioni al giorno. “Bisogna capire se questa ventata di freschezza - sottolinea Thomas Baumgartner, amministratore delegato Fercam - segna anche l’inizio per una nuova stagione di crescita economica del nostro Paese. I volumi di traffico nel mese di agosto e la lenta ripresa dopo le ferie sono segni che la crisi non è finita." Le operazioni svolte nelle 6 filiali venete dell'operatore sono state oltre 550 mila. In particolare i dati Fercam hanno evidenziato, nel periodo gennaio-agosto 2013, un buon andamento delle esportazioni (+12%), ma uno stop delle importazioni (-15%): le vendite all’estero non bastano a colmare il vuoto del mercato interno. Dentro il dato dell’export, emerge chiaramente una tendenza in crescita in questi anni di un maggiore ricorso alle piccole spedizioni a scapito dei cosiddetti carichi completi. Il barometro ha registrato così un aumento delle piccole spedizioni, cioè di piccole quantità di merce trasportata. E’ una conseguenza della difficoltà di esportazione e la necessità di spedizioni più frequenti, in quanto i clienti fanno ordini sempre più piccoli. Ci sono poi anche piccole aziende che per la prima volta si stanno affacciando o stanno cercando nuovi sbocchi commerciali come a voler significare, per queste imprese globetrotter, dei tentativi più che una e vera propria presenza stabile. Anche per il trasporto nazionale, cresciuto del 7%, prevale il trasporto di piccole quantità di merce. Sono le province di Padova, Vicenza e Belluno a tirare la volata, secondo Fercam. Stabili invece le altre province del Veneto. Le operazioni all’estero registrate dal barometro evidenziano performance in linea al periodo precedente per il mercato tedesco e negative per quello francese (-11%). Positivi a due cifre, invece, i traffici in paesi come Belgio, Olanda, Russia, Finlandia; in calo le importazioni da Germania, Olanda e Francia; crescono infine quelle provenienti dai paesi asiatici e dall’Est Europa. A livello settoriale, nei primi otto mesi dell’anno, emerge un “quadro a macchia di leopardo", nel quale vi sono settori che presentano dinamiche diverse al loro interno. Nel comparto alimentare, si registrano perfomance positive per le aziende della pasta, del riso e degli oli e dei grassi, in quello delle bevande sono andate bene le imprese delle acque minerali e delle bevande dissetanti (soprattutto nel secondo quadrimestre per effetto della stagionalità del prodotto). Bene anche le calzature sportive, l’occhialeria e l’oreficeria; molto bene le industrie dell’house and personal care (prodotti per la casa e la cura della persona) e il settore della ricambistica. “Il nostro barometro - prosegue Baumgartner - intende offrire una lettura ancorché parziale dell’economia di un territorio e al tempo stesso suscitare riflessioni e domande: il peggio è passato, ma a quale prezzo? Le imprese venete riusciranno a tornare competitive sui mercati? Le risposte a queste domande non spettano tanto alle imprese venete, le cui capacità e i cui meriti sono stati ampiamente dimostrati, quanto alla politica locale, anzitutto, e poi a quella nazionale. Vi sono imprese che stanno lottando per rimanere a galla e altre che vogliono crescere. Le imprese, come la mia, a esempio, stanno aspettando da anni un permesso per effettuare due grossi investimenti in Veneto e in Lombardia, che porterebbero vantaggi economici e occupazionali importanti, ma se trattano così le imprese che vanno bene e che vogliono crescere e produrre ricchezza che avverrà di quelle che fanno fatica?"
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