25/03/2009

Rimorchio per la sicurezza marittima: per Assologistica e Confetra costo da suddividere equamente

Il costo del servizio di rimorchio sia in generale che nell’attuale congiuntura economica ha un peso crescente nella decisione delle compagnie di scalare i porti nazionali. Da tempo la riduzione dell’incidenza per unità movimentata di questo servizio rappresenta una necessità percepita da molti,  ma che tuttavia non riesce a trovare una soluzione condivisa. Per alcuni la risposta sembrerebbe rappresentata dall’introduzione anche nei servizi tecnico nautici di forme regolate di concorrenza e di autoproduzione, mentre per altri questo comprometterebbe la fondamentale e ineludibile esigenza della sicurezza.  In Italia lo Stato garantisce il diritto universale alla sicurezza attraverso obblighi che Capitanerie e Autorità Portuali inseriscono negli atti concessori delle aziende di rimorchio, i cui costi vengono inseriti tra quelli che determinano le tariffe per il servizio commerciale approvate dalla Autorità pubblica. La conseguenza è che chi usa regolarmente i rimorchiatori per entrare/uscire dal porto paga la totalità dei costi generati dagli obblighi di sicurezza. Chi invece, per tecnologia o conformazione di porzioni di porto, abitualmente non usa il servizio non paga i costi di una sicurezza che comunque gli è garantita, né è soggetto a tariffe maggiorate quando si trova nelle condizioni di richiedere l’intervento del rimorchio portuale. Per Assologistica e Confetra è indispensabile evitare l’avvio di lunghi contenziosi parlamentari o giudiziali, ricercando una soluzione tra tutti gli operatori interessati che contemperi le diverse esigenze, da quella di garantire la stabilità delle aziende di rimorchio a quella di  difendere i traffici portuali  attraverso una più equa distribuzione dei costi per la sicurezza marittima. Ciò potrebbe essere possibile se si convenisse circa una veloce rivisitazione dell’attuale  regolamentazione da riversare al più presto  in sede normativa. Le due realtà associative ritengono anche che dal riconoscimento delle caratteristiche principali del servizio come strumento per la sicurezza portuale e marittima troverebbe conferma, senza contenziosi, l’esclusione dalla sua sottoposizione a regole di concorrenza e di mercato.  
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