05/06/2014
Era il lontano 2006 quando si avviò il processo di riforma della Legge che nel 1994 aveva riorganizzato la portualità nazionale e fino a un mese fa si riteneva di dover scegliere tra due opzioni, l’una più radicale l’altra più soft.
Sembra invece che prevalga l’idea di conservare l’attuale assetto dei porti per il quale - si commenta nella nota diramata da Confetra - "tutti i gatti sono bigi e tutti son capaci di prendere topi, con l’aggiunta di qualche forma di coordinamento".
Secondo Nereo Marcucci, presidente della Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica: “lo sviluppo logistico del Paese richiederebbe viceversa che si imponessero le volontà riformiste presenti nel Governo e nel Parlamento".
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