03/12/2015

Quel bollo ”assurdo” sulle bici che trasportano merci

Il bollo anche per chi trasporta merci e persone in bicicletta. Questa l’idea contenuta in un emendamento del senatore PD, Marco Filippi, che propone una riforma importante al codice della strada. La modifica presentata da Filippi introduce “una idonea tariffa (bollo) per i proprietari di biciclette e dei veicoli a pedali adibiti al trasporto, pubblico e privato, di merci e di persone, individuando criteri e modalità d’identificazione delle biciclette stesse (targa)". La notizia si commenterebbe da sola, ma CNA-Fita stenta ancora a crederci. Mentre pare che lo stesso senatore abbia proposto, con un altro emendamento, di finanziare con 300 milioni di euro all’anno la piattaforma logistica telematica UIRnet, e mentre, al contempo, l’autotrasporto rinuncia, in un’ottica di responsabilizzazione sulla sostenibilità ambientale dei trasporti, al rimborso delle accise per gli autocarri Euro2, in Senato si dà credito, approvandola, alla malsana idea di tassare le biciclette adibite al trasporto merci e persone nelle aree urbane. “In questo modo - ha commentato Cinzia Franchini, presidente nazionale della CNA-Fita - non si incentiva di certo l’intermodalità sana che, anche alla luce degli ultimi dati attestati dalla Agenzia europea dell’ambiente, in cui emerge che l’Italia è il Paese europeo con il numero maggiore di morti premature a causa dell’inquinamento dell’aria, andrebbe in ogni modo favorita; come CNA-Fita proponiamo semmai di promuovere simili scelte, individuando incentivi per chi voglia intraprendere servizi di trasporto con le due ruote a pedali, eliminando ogni tassa e aggiungendo un bonus per l’acquisto. Riflettiamo bene sulla portata di questo sciagurato emendamento: in Italia non siamo in Olanda! I servizi di trasporto con biciclette sono appena partiti e subito si pensa a come tassarli. Una pazzia, figlia di un vizio culturale tutto italico che vuole una tassa su tutto senza pensare mai ai risvolti e alle conseguenze. Per fare cassa basterebbe tagliare le spese improduttive lasciando fare al mercato il resto, per esempio sul capitolo UIRnet, dove di soldi pubblici ne sono stati spesi già tanti. Si potrebbe invece investire le risorse dei contribuenti in politiche intermodali e di sostenibilità ambientale che veramente avrebbero bisogno di un sostegno dello Stato".
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