22/12/2011

Primi progetti volontari di “carbon footprint” in Italia

Il ministero dell'Ambiente e alcune aziende italiane (Società Autostrade; Coop; San Benedetto acque minerali; Pirelli; aclune industrie vitivinicole come Conti Tasca d'Almerita Agricola, Planeta, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Montevibiano Vecchio, Masi Agricola, F.lli Gancia & Co, Michele Chiarlo Azienda Vitivinicola e Venica&Venica; Palazzetti impianti di riscaldamento; Gruppo San Marco vernici e Lefay Resource) hanno firmato accordi volontari per progetti di 'carbon footprinting', la rilevazione dell'impronta di carbonio, ovvero le emissioni di gas serra nei processi produttivi. Sono i primi accordi di 'carbon footprinting' siglati in Italia, una pratica diffusa già da qualche tempo in Francia e nel Regno Unito, e attivata su base volontaria visto che non prevista da alcun obbligo nazionale o comunitario.  Tra le aziende coinvolte anche Coop. “Siamo l’unica impresa della grande distribuzione a essere stata chiamata a sottoscrivere un protocollo che vuole promuovere progetti comuni, finalizzati all’analisi, alla riduzione fino alla possibile neutralizzazione dell’impatto sul clima nel ciclo di vita dei prodotti – ha spiegato Vincenzo Tassinari, presidente Consiglio di Gestione di Coop Italia, durante la firma dell’accordo- Lo riteniamo un importante riconoscimento al ruolo della Coop fondamentale cerniera fra il mondo dell’agricoltura e dell’industria (oltre 12.000 imprese) e i soci e consumatori (oltre 7 milioni e mezzo). Le nostre politiche sulla sostenibilità anche in tempi di dura crisi generano effetti importanti. Solo per fare un esempio: l’incremento delle vendite pari a un +20% della nostra linea bio Vivi Verde indicano che questa è la strada giusta che soprattutto i giovani consumatori mostrano di apprezzare”.
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