La firma del memorandum of understanding tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale e l’azienda cinese China Communications Construction Company, avvenuta a Shanghai alla presenza del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione italiano Luigi Di Maio, avvia una partnership per lo sviluppo di progetti sino-italiani in Cina. Si tratta di una possibilità già presa in considerazione dagli accordi firmati a Roma il 23 marzo scorso, che ora vede un avanzamento grazie alla concreta previsione della creazione di piattaforme logistico/distributive collegate al porto di Trieste e a servizio dell’intero sistema logistico nazionale italiano.
Il memorandum, firmato dal presidente dell’Authority giuliana Zeno D’Agostino e Jingchun Wang di CCCC, prevede che lo scalo giuliano supporti CCCC nello sviluppo di progetti pilota, che saranno localizzati nelle aree ad alto potenziale economico di Guangzhou e di Jiangsu, nel retroterra dei porti di Shanghai, Ningbo e Shenzen, tutti scali dei servizi intercontinentali che fanno capo a Trieste. Nella prospettiva di rafforzare il ruolo di tutte le strutture logistiche della regione portuale del Mare Adriatico Orientale, CCCC e il porto di Trieste collaboreranno anche per permettere l'attivazione nel territorio regionale da parte del gruppo cinese di uno o più magazzini.
L'Autorità di Sistema non avrà alcuna partecipazione diretta al rischio dello sviluppo delle piattaforme, ma collaborerà come parte attiva aggregatrice, fornendo supporto alla definizione tecnica dei progetti, alla loro promozione presso le istituzioni e le imprese in Italia e attivandosi per la pianificazione o lo sviluppo di infrastrutture, servizi comuni o strumenti di trade facilitation utili al rinforzo del canale logistico integrato Italia-Cina anche attraverso il Porto Franco di Trieste. Il nuovo canale logistico/distributivo potrebbe essere testato già a breve nell'ambito del vino italiano, con particolare attenzione alla produzione della Regione Friuli Venezia Giulia. CCCC si assumerà il rischio delle operazioni collegate ai progetti di sviluppo e si impegnerà a favorire il Made in Italy attraverso canali di diffusione dei prodotti italiani in Cina.