18/03/2013

Porto franco di Trieste, aspettando una commissione internazionale di esperti

L’Autorità Portuale sta procedendo a costituire una commissione di esperti internazionali incaricata sia di analizzare e approfondire in tempi brevi le possibilità di sviluppare nuovi aspetti normativi del porto franco di Trieste derivanti da una più completa attuazione delle prerogative stabilite dallo specifico Allegato VIII al Trattato di pace di Parigi del 1947, sia di formulare in merito le necessarie proposte pratiche. Ad oggi, infatti, i benefici attuati del regime di porto franco sono essenzialmente doganali, mentre ne possono e devono venire ancora sviluppate le potenzialità di natura fiscale (IVA, accise, imposte dirette, ecc.) in conformità alle consuetudini vigenti negli altri porti franchi del mondo. I lavori della commissione internazionale dovranno produrre progetti concreti che l’AP, quale ente amministratore del porto franco di Trieste, sottoporrà doverosamente alle Istituzioni competenti di livello regionale, nazionale ed internazionale. Trieste è l’unica città portuale europea a possedere un privilegio giuridico internazionale in tema di zone franche: uno strumento che è sovra-comunitario, poiché istituito e garantito da norme specifiche di un Trattato internazionale preesistente che assegna al porto franco della città una propria libertà d'azione in materia doganale, fiscale, commerciale e industriale molto ampia e ben più estesa di quella delle zone franche di diritto comunitario pur sviluppate altrove (ad esempio in Irlanda) con successo. Mentre la crisi del lavoro rende urgente sviluppare al massimo queste prerogative speciali del porto di Trieste al servizio della città, del Paese e della comunità europea.
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