27/03/2015

Porto di Venezia, le Autostrade del mare a convegno

È in corso presso il terminal 103 della stazione passeggeri della Marittima di Venezia la conferenza europea dedicata alle Autostrade del mare, promossa dal coordinatore europeo delle Autostrade del mare, Brian Simpson e realizzata in collaborazione con l'Autorità portuale di Venezia. A Venezia sono riuniti per una due giorni di dibattiti e approfondimenti i principali attori pubblici e privati operanti nel settore marittimo, industriale ed energetico a livello internazionale. L'evento di Venezia rientra tra le iniziative promosse dalla DG-Move e fa seguito alla conferenza tenutasi a Goteborg lo scorso novembre, dedicata alla riduzione delle emissioni nel settore marittimo. Al centro dell’attenzione, il tema di come rendere il trasporto marittimo sempre più efficiente e sostenibile. Un obiettivo che l’Unione Europea ha ben chiaro e che sta sostenendo con importanti finanziamenti: nell'ultima programmazione 2007-2013 il Programma TEN-T ha co-finanziato 55 progetti per lo sviluppo delle Autostrade del mare in Europa, per un totale di 450 milioni di euro di contributi che hanno a loro volta generato investimenti nei porti europei per oltre 2 miliardi di euro. Il programma TEN-T ha finanziato numerosi interventi di sviluppo anche nel porto di Venezia: progetti a valere su finanziamenti per il potenziamento delle infrastrutture esistenti, l’ampliamento della capacità infrastrutturale del porto tramite la realizzazione di nuovi terminal e della piattaforma d’altura e - fra i progetti più recenti - Poseidon Med, primo progetto in Adriatico e Mediterraneo per lo stoccaggio e il rifornimento dell'Lng e il primo progetto europeo che coinvolge anche Paesi extra UE, fra i quali Qatar e Cipro. 
“Il futuro europeo è sempre più fuori dell'Europa e passa per i porti - ha dichiarato il presidente dell’Autorità portuale di Venezia Paolo Costa - Nel 2002 l'export extra-UE era pari al 44% del commercio intra-Ue. Percentuale che è aumentata all'88% nel 2013 e che supererà il 100% entro una decina di anni. Forse anche prima, perché il commercio internazionale continuerà a crescere più del Pil mondiale (più di 4 volte il livello attuale entro il 2050). E siccome l'85% del commercio internazionale si muove via mare, la pressione sul trasporto marittimo e sui porti sarà eccezionale. Tema che l'Ue dovrebbe affrettarsi ad affrontare in modo più deciso per evitare di autoemarginarsi dalla scena globale. Il che significa, ad esempio in termini di politica Ten-T, concentrarsi sui nodi (porti e aeroporti) almeno tanto quanto ci si sta occupando degli archi (ferrovie, strade, navigazione interna), da considerarsi prioritari. Ma il trasporto delle merci lungo le catene logistiche globali non comincia o finisce nei porti. Questo ha due conseguenze: 1) è necessario prendere atto della nuova geografia della produzione manifatturiera in Europa, che si è andata sempre più spostando verso Est; 2) è necessario investire nei porti-corridoi con collegamenti ferroviari appropriati, ma anche liberalizzando il mercato del trasporto stradale che oggi frena lo sviluppo del mercato ro-ro e, quindi, delle Autostrade del mare. Autostrade del Mare che, se coinvolte, possono essere utili per passare dalla costruzione del mercato unico interno europeo a quello di inserire l'Europa nei mercati mondiali. Ma occorre che la politica europea delle Autostrade del mare non distingua più tra origini/destinazioni appartenenti a Stati membri e a quelle ubicati in Stati terzi. L'Unione Mediterranea delle Autostrade del mare deve, per esempio, diventare un obiettivo pioritario di politica europea". 
Brian Simpson, coordinatore europeo per la Autostrade del mare ha commentato “sono lieto di essere a Venezia, questa è la seconda di tre conferenze sul tema (la prima a Goteborg e la terza a Liverpool in maggio) perchè solo tutti assieme possiamo guardare oltre e concentrarci si temi cruciali come l’ambiente, la riduzione delle emissioni e l’uso dell’LNG (gas naturale liquefatto), ma anche pensare a una costruzione di catene logistiche efficienti che sfruttino il trasporto marittimo e le Autostrade del Mare"
“Lo sviluppo delle Autostrade del Mare - ha continuato il dott. Enrico Maria Pujia, direttore generale per il Trasporto Marittimo del ministero delle Infrastrutture e Trasporti - è un tema strategico per l’Italia, su questo stiamo lavorando molto perchè il futuro si gioca tra il 2014 e il 2020 e dobbiamo essere pronti a giocare quel ruolo strategico che il nostro Paese ha nel Mediterraneo, stiamo definendo il Piano nazionale dei Porti e della Logistica, ma dobbiamo anche puntare alla creazione di nuove rotte con il Nord Africa. Certamente alcuni Paesi ora vivono un periodo di instabilità politica, ma è anche vero che molti hanno un Pil elevato e potranno contribuire ad aumentare lo scambio commerciale con l’Italia e l’Europa; per questo dobbiamo essere preparati a cogliere ogni segnale di stabilità e crescita".
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