08/01/2019

Porti italiani (e spagnoli) paghino le tasse, lo impone la Commissione Ue

Oggi la Commissione Ue ha invitato Italia e Spagna ad adeguare la loro legislazione per assicurare che i porti paghino, dal 1° gennaio 2020, l’imposta sulle società allo stesso modo delle altre imprese attive nei due Paesi. Roma e Madrid hanno ora di due mesi per reagire.

 


Secondo Margrethe Vestager, commissaria per la Concorrenza: “I porti sono infrastrutture essenziali per la crescita economica e lo sviluppo regionale. Per questa ragione le norme UE in materia di aiuti di Stato prevedono che gli Stati membri dispongano di ampi margini di manovra per l’adozione di misure di sostegno e di investimento a favore dei porti. Per garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l’Unione i porti che generano profitti esercitando attività economiche vanno tassati allo stesso modo degli altri operatori economici, né più, né meno".

 


I porti svolgono sia attività non economiche che attività economiche: quelle non economiche, come ad esempio le attività di sicurezza e di controllo del traffico marittimo o di sorveglianza antinquinamento, sono di competenza delle autorità pubbliche e sono quindi escluse dal campo di applicazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato; lo sfruttamento commerciale delle infrastrutture portuali, come la concessione dell’accesso al porto dietro pagamento, è invece un’attività economica e quindi in questo caso si applicano le norme UE in materia di aiuti di Stato.

 


“L’esenzione dall’imposta sulle società per i porti che realizzano profitti da attività economiche – sottolinea la Commissione – può rappresentare un vantaggio competitivo sul mercato interno e pertanto comporta un aiuto di Stato che potrebbe essere incompatibile con la normativa dell’UE".

 


In Italia i porti sono integralmente esentati dall'imposta sul reddito delle società. In Spagna i porti sono esentati dall'imposta sul reddito delle società per quanto riguarda i loro principali cespiti, ad esempio le tasse portuali o i redditi derivati da contratti di locazione o concessione. Nei Paesi Baschi, i porti sono totalmente esentati dal pagamento dell'imposta sulle società.

 

Lo scorso aprile la Commissione ha informato l'Italia e la Spagna in merito alle proprie preoccupazioni relative ai regimi di tassazione dei porti in vigore nei due paesi. Con la decisione di oggi la Commissione conferma la propria convinzione che tanto in Italia quanto in Spagna i regimi fiscali vigenti concedano ai porti un vantaggio selettivo che potrebbe violare le norme UE in materia di aiuti di Stato.

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