29/06/2015

Politiche di CSR in logistica, questo lo stato dell'arte

Presentati, da parte di Alessandro Trojan, partner di KPMG, i risultati del questionario consegnato durante il "Premio Logistico dell’anno" (evento organizzato annualmente da Assologistica ed Euromerci; premia aziende e manager innovativi) e successivamente inviato a tutti i soci Assologistica. Obiettivo dello studio era valutare lo stato dell’arte delle politiche di Corporate Social Responsibility (CSR). Molti gli stimoli registrati e illustrati nel corso della prima riunione della Commissione per la Sostenibilità Logistica; riportiamo alcuni tra i passaggi più significativi:
- CSR: Il mercato (clienti) chiede alle aziende il bilancio socio-ambientale e le aziende dichiarano di farlo e di essere pro-attive sul tema attraverso la pubblicazioni di “politiche" e di un rapporto annuale, ma appena il 7% delle aziende che lo dichiara, ha creato una struttura/funzione che se ne occupi a tempo pieno e con azioni concrete.
- Azioni concrete: quando si chiede alle imprese che cosa hanno fatto per realizzare la “social responsibility" vengono alla luce azioni consolidate da decenni e che riguardano aree diverse, sulle quali esistono precise leggi da rispettare; appare quindi come una scorciatoia mettere nel conto azioni che si sarebbero dovute fare comunque. Un esempio eclatante riguarda il 64% delle azioni fatte per tutelare la salute dei lavoratori; benissimo, ma perché attribuirle al CSR? E ancora, le azioni sulla supply chain pesano solo per il 10%. 
- Ostacoli: il principale ostacolo è la mancanza di risorse economiche (35% di risposte) nonostante la maggior parte degli investimenti sulla sostenibilità paghino e molto bene in termini di business opportunity e cost saving; appare dunque strategico analizzare quanto stia impattando sulle politiche di CSR la cultura del management e quella dei CEO. 
Si allega sintesi dell'analisi KPMG.

File allegati

Recent Post