Per le imprese Pharmintech un 2013 trainato dall'export

Le imprese italiane che operano a monte della produzione farmaceutica s'apprestano a concludere in positivo l'anno 2013. L'insieme indicato come "indotto Pharmintech", censito dall'omonimo Osservatorio, rappresenta un caso di eccellenza dell'industria italiana e, in qualche modo, già quest'anno sta anticipando le dinamiche di ripresa sulle quali dovrebbero nei prossimi mesi allinearsi anche altri settori industriali. L'analisi congiunturale a campione condotta dall'Osservatorio Pharmintech rileva per l'attività del primo semestre 2013 delle imprese che forniscono componenti, macchinari, semilavorati, tecnologie e servizi all’industria farmaceutica un fatturato tornato su indici di crescita positivi. Cresce anche l'export, che ne ha guidato le dinamiche, con riflessi positivi anche in termini di occupazione. I segnali favorevoli sono confermati dall'indagine anche a livello di aspettative per la seconda frazione dell'anno. Questo è, in sintesi, quanto emerge dallo studio curato dal prof. Giampaolo Vitali del Gruppo Economisti d'Impresa, per l'Osservatorio Pharmintech, che prende il nome della fiera internazionale la cui prossima edizione è in calendario a Bolognafiere nel 2016. Più in particolare, ecco i risultati dell'indagine, condotta su un campione di 131 imprese, che occupano nel complesso quasi 10.000 addetti, fatturano circa 2,2 miliardi di euro, ed è composto in modo abbastanza omogeneo da grandi, medie, piccole e micro imprese dei settori dei macchinari, dei materiali e dei servizi per l’industria farmaceutica. Il fatturato relativo al primo semestre 2013 viene segnalato in diminuzione solo in un quinto (22%) delle imprese, mentre più del 38% delle aziende dichiara di aver avuto un incremento del fatturato totale, presentando così un saldo positivo tra chi ha registrato un aumento del fatturato e chi una diminuzione. Quasi il 40% delle imprese indica fatturato costante, a conferma di una stabilizzazione della congiuntura nel corso del primo semestre 2013. Buona la dinamica della domanda estera, con saldo significativamente positivo tra le imprese (37%) che dichiarano aumento dell’export e quelle che indicano un rallentamento (19%). La maggioranza relativa del campione (44%) rileva stabilità delle esportazioni, fatto che conferma la crescita, o comunque una sostanziale tenuta, dei mercati esteri da parte dell’indotto Pharmintech. Analoga la tendenza delle previsioni per la seconda metà dell'anno. Più del 35% del campione prevede aumento del fatturato, mentre solo il 19% ne ipotizza la riduzione, mantenendo elevato (16%) il saldo positivo tra ottimisti e pessimisti. Quasi la metà delle imprese ha aspettative di sostanziale stabilità. Determinanti le esportazioni, visto il ritmo ancora blando del mercato interno: il 55 % del campione prevede stabilità del fatturato estero, dato che sommato al 29% delle imprese che si attendono un aumento inquadrano una congiuntura decisamente favorevole, con solo il 16% che ipotizza una riduzione. Ai risultati positivi in termini di fatturato ed esportazioni, s'abbina la sostanziale stabilità dell'occupazione, in entrambi i semestri considerati. L'analisi dell'Osservatorio fornisce anche uno spaccato all'interno dei tre comparti in cui è suddiviso il campione dell'indotto Pharmintech. Nel primo semestre 2013 i saldi più favorevoli nelle tre variabili considerate (fatturato, export, occupazione) riguardano i macchinari. Il settore dei servizi mostra la performance migliore nella dinamica del fatturato, ma compare il segno meno nelle esportazioni. I materiali, a fronte di saldi positivi tra imprese in crescita e imprese in declino per fatturato ed esportazioni, espongono invece un segno negativo per l’occupazione, in calo in un numero d'imprese maggiore rispetto a quelle che l’hanno aumentata. Per la seconda frazione d'anno, le previsioni indicano segnali sempre positivi nel comparto dei macchinari, nel caso dei materiali si nota un saldo negativo per l’occupazione e nei servizi una stabilità sul fronte delle esportazioni.