05/06/2015
Nei consumi degli italiani online e off-line non sono rivali, ma negozio fisico e e-commerce coesistono e
sempre più spesso rappresentano fasi complementari del processo di acquisto. E’ quanto emerge dalla PwC
Total Retail Survey 2015 che ha analizzato i comportamenti di consumo online e l’attitudine alla
multicanalità di 19.000 consumatori in 19 Paesi, tra cui oltre 1000 italiani.
Il negozio resta centrale nel processo d’acquisto, soprattutto per gli italiani: il 38% (36% a livello globale) si
reca settimanalmente in negozio, contro il 25% che utilizza il PC, il 13% il tablet e il 12% lo smartphone.
Pur rimanendo determinante nel processo di acquisto, il negozio fisico conquista un nuovo ruolo: i
consumatori sono sempre più propensi a utilizzarlo come vetrina per poi comprare online, spinti dalla
convenienza di prezzo.
Chi preferisce il negozio rispetto ai canali digitali, mette ai
primi posti la possibilità di provare e testare il prodotto
(65% Italia, 60% globale), la gratificazione istantanea
dell’acquisto in negozio (52% Italia, 53% globale) e la
maggior sicurezza sull’adeguatezza del prodotto nel
soddisfare le proprie esigenze (33% Italia e campione
globale).
Il trend globale che emerge è sempre più quello della
“ricerca incrociata" comune a oltre il 70% dei consumatori
intervistati: tale aspetto riguarda sia lo showrooming
(ricerca in negozio-acquisto online), sia il reverse
showrooming (ricerca online-acquisto in negozio), a
dimostrazione della sempre maggiore integrazione e
complementarietà dei diversi canali.
Rispetto al campione globale, gli italiani che adottano
comportamenti di showrooming lo fanno il più delle volte
visitando siti internazionali, perché alla ricerca di prezzi
più convenienti.
L’italiano utilizza il negozio come vetrina, per poi comprare online: il 67% è spinto dalla potenziale
convenienza di prezzo, rispetto al 56% a livello globale (solo il 48% per il consumatore tedesco).
E’ anche più favorevole a ricevere offerte via email o sms, testimoniando l’importanza del digital marketing.
Chiede però una digitalizzazione più forte del punto vendita per facilitare processo d’acquisto, pagamento
e anche condivisione con i social media. Ci si attende che il Wi-Fi, servizio ormai non più negoziabile nel
campo dell’ospitalità, diventi uno standard universale anche nel retail: se la percentuale di consumatori che
lo ritengono un servizio in grado di migliorare la loro esperienza d’acquisto è passata dal 33% del 2014 al
23% del 2015, rimane di grande peso relativo rispetto alle altre tecnologie in store.
Il mobile diventa cruciale nella fase di pre-acquisto per i consumatori italiani, il 50% di essi usa lo
smartphone per fare comparazioni di prezzo o ricercare il prodotto.
Le barriere più importanti sono la difficoltà nell’utilizzare i siti mobile, dovuta al gap infrastrutturale in Italia
(accesso a mobile broadband o disponibilità di connessioni Wi-Fi negli store) e di user experience, abbinata
a una scarsa percezione di sicurezza nei pagamenti. La combinazione di una maggiore familiarità con i
dispositivi mobile e il costante rilascio di innovazioni tecnologiche (per esempio il riconoscimento biometrico),
inducono a pensare che si tratti di una barriera temporanea destinata a scomparire.
L’Italia è il Paese che dimostra un impatto più elevato
dei social media nelle decisioni d’acquisto, per il 63%.
I consumatori visitano i profili dei brand sui social
media per accedere a promozioni interessanti (50%) e
per visualizzare nuovi prodotti (33%).
Al terzo e quarto posto emergono tra le motivazioni la
partecipazione a social contest (24%) e la possibilità di
interagire con pari o esperti del settore e ottenere
suggerimenti (21%).
Tutti i consumatori trascorrono ormai più tempo
online da dispositivi mobili rispetto a quelli fissi, con
uno scarto più elevato sui più giovani. Considerando la total digital audience complessiva, il target giovani di
18-24 anni è quello che passa più tempo connesso, con
2 ore e 22 minuti al giorno.
A fronte di 20 milioni di utenti attivi ogni giorno su
Facebook, 16 milioni (76%) accedono da dispositivi mobili. Oggi i maggiori utilizzatori dei canali digitali sono
i consumatori fra i 25 e i 44 anni. Da un lato questi consumatori, pur non essendo nativi digitali, non sono
estranei alle tecnologie digitali; dall’altro, presentano un elevato coinvolgimento nel processo d’acquisto e
possiedono un potere d’acquisto maggiore rispetto ai più giovani.
Chiedono Wi-Fi, experience e integrazione seamless tra online e offline. Pur mostrando interessi simili nei
confronti delle diverse tecnologie, i più giovani vorrebbero Wi-Fi gratuito in store, sia per un tema di
contenimento dei costi, che per la frequenza e il tipo di contenuti fruiti su mobile.
Sono però anche i più interessati a tecnologie fortemente legate all’experience in store, come QR codes per
contenuti aggiuntivi, video walls e mirror interattivi. E sono i più sensibili alla tematica del real time, sia per
offerte personalizzate che per verificare la disponibilità dei prodotti. I nativi digitali saranno, in un orizzonte
di breve termine, un target cruciale per molti brand: occorre prepararsi fin da oggi per cogliere questa opportunità.
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