21/01/2019

Parte FREEeste la nuova free zone industriale di Trieste

Passo decisivo nell’iter di spostamento del regime giuridico di punto franco presso Bagnoli della Rosandra nell’area di proprietà dell’interporto di Trieste, dove si sta incardinando un polo retroportuale logistico e industriale che darà nuova linfa allo scalo giuliano. È stata firmata presso la Torre del Lloyd l’intesa tra l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale, la prefettura di Trieste, la Regione Friuli Venezia Giulia, i comuni di Trieste e San Dorligo della Valle e il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’area giuliana. Si tratta di un atto propedeutico, ma fondamentale per arrivare alla successiva emanazione del decreto a firma del presidente dell’Autorità di sistema portuale e quindi alla partenza operativa, nei prossimi giorni, delle attività in capo all’interporto di Trieste. 


La procedura prevede infatti che lo spostamento del punto franco avvenga con un provvedimento del presidente dell’Autorità di sistema portuale, previa intesa con la Regione, i comuni e le altre istituzioni interessate. “E' un evento storico per il programma di sviluppo del porto, ma soprattutto per la nostra città e la nostra Regione. Parte FREEeste la nuova free zone industriale di Trieste". Ha aperto così il presidente dell’Authority, Zeno D’Agostino. 


La struttura di Bagnoli della Rosandra, acquisita dall’interporto di Trieste da Wärtsila Italia nel dicembre 2017, con un investimento totale di circa 21 milioni di euro, comprende un’area di 240 mila metri quadri, di cui 74 mila coperti e include un raccordo ferroviario con la stazione di Aquilinia. L’acquisizione è nata da una carenza di spazi a Fernetti per ospitare attività logistica. “Questa è un’operazione fondamentale - spiega Giacomo Borruso, presidente dell’interporto di Trieste - perché ha permesso la realizzazione di un’area retroportuale adeguata alle attuali esigenze di sviluppo dello scalo giuliano. Ora con il punto franco prevediamo un ulteriore aumento delle nostre attività". 


Entro pochi giorni, infatti, il comprensorio godrà dei benefici del regime di punto franco, anche se l’inaugurazione ufficiale delle struttura è prevista a febbraio. Va rilevato che l’interporto sta già operando nei nuovi magazzini da giugno 2018 con l’acquisizione di ulteriori traffici (coils e forestali), e l’avvio di operazioni di movimentazione e deposito a supporto dell’industria locale come Wärtsila Italia e Mangiarotti. Ad oggi, ancor prima dell’introduzione del nuovo regime, sono già state movimentate 37 mila tonnellate di merce. Una parte delle aree coperte verrà inoltre attrezzata come magazzino refrigerato con una prima unità di 20 mila posti pallet, sia a supporto dell’export dei prodotti regionali, sia per l’import di prodotti deperibili in distribuzione in tutta Europa. Lo step successivo sarà rendere operativa la parte ferroviaria. 


L’area è completamente efficiente proprio grazie alla presenza della ferrovia. L’Autorità di sistema investe solo dove vi è la presenza di binari", specifica D’Agostino. Nel comprensorio esiste un raccordo ferroviario interno, che sarà completamente rimesso a nuovo e allacciato alla stazione di Aquilinia tramite una bretella di 2 chilometri di proprietà di COSELAG, il Consorzio di Sviluppo Economico Locale dell’Area Giuliana. I lavori di riattivazione della stazione di Aquilinia saranno invece portati avanti da RFI, con un investimento di circa 17 milioni di euro. Con la fine dei lavori ferroviari, previsti entro l’inizio del 2020, Aquilinia diventerà stazione di riferimento per tutto il porto industriale, collegando FREEeste, piattaforma logistica e area ex-Aquila.



FREEeste la nuova free zone industriale di Trieste (foto di  Fabrizio Giraldi)
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