29/11/2012

Osservatorio economico GS1 Italy - Indicod-Ecr, il pessimismo permane

La XV edizione dell’Osservatorio economico GS1 Italy | Indicod-Ecr, che ogni sei mesi dal 2005 rileva il sentiment delle imprese del largo consumo associate, conferma l’attuale percezione negativa del contesto economico, evidenziando i forti segnali di una crisi ancora in atto, ma qualche spiraglio di luce si intravede, infatti migliorano le aspettative il cui indice passa da 62 a 64, pur rimanendo ben sotto la soglia del 100. In generale il clima di fiducia fa però registrare una flessione, passando da 55 della scorsa edizione (gennaio 2012) a 53. Numerosi sono stati i commenti “liberi" lasciati dai rispondenti al questionario che dichiarano di aver vissuto un peggioramento del proprio giro d’affari dovuto ad una riduzione dei consumi e all’aumento delle tasse nei diversi comparti: in particolare la percezione sulla flessione del giro di affari è per il commercio all’ingrosso del -6,4%, per il totale industria -5,4%, per il largo consumo -3,2% e per la GDO -3,4%. «Sono un vero e proprio sfogo per il protrarsi della crisi e per le conseguenze che comporta sulla vita delle imprese - commenta Marco Cuppini, direttore del centro studi di GS1 Italy | Indicod-Ecr - considerando l’aumento esponenziale dei commenti “liberi" rilevati in quest’ultima edizione». Guardando fuori dalla propria azienda e con riferimento alla situazione generale del Paese, si legge invece qualche timido segnale di miglioramento, con una visione del futuro meno pessimistica: in media il giudizio sulla situazione economica generale (valore dell’indice sulle percezioni degli ultimi sei mesi) arriva a 16 (migliore rispetto ai sei mesi passati pur rimanendo su un livello fortemente critico). Le attese segnalano un leggero recupero (55). Ma nel dettaglio degli indicatori più concreti, quali investimenti e occupazione, si evidenzia una situazione ancora più critica rispetto all’ultima rilevazione; negli ultimi sei mesi gli associati hanno registrato in termini assoluti un peggioramento sia nella percezione che nelle aspettative. Altrettanto negativo anche il posizionamento nei confronti degli investimenti: il livello di quanto realizzato negli ultimi sei mesi e la previsione di quanto si realizzerà nei prossimi sei sono decisamente pessimistici. Nel complesso il clima di fiducia espresso vede le aziende industriali tutte mediamente allineate su una visione pessimistica della situazione attuale, dove solo per le aspettative si vuole riservare uno spiraglio di miglioramento, forse alla luce delle manovre intraprese dal governo tecnico nel tentativo di recuperare stabilità e prospettive di crescita futura.
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