Il porto di Trieste, primo in Italia per numero di treni movimentati (circa 10.000 all’anno), che ha fatto dell’intermodalità il suo punto di forza, mette a segno un passo significativo nell'evoluzione dei servizi ferroviari ad alto valore aggiunto a supporto della logistica del Friuli Venezia Giulia.
Il primo capitolo di questo corso consiste nell’inaugurazione di “Ready wagon", l'officina per la riparazione di carri ferroviari all’interno dell’Interporto di Gorizia (SDAG). La nuova struttura, realizzata da Adriafer Rail Services (ARS) e resa possibile anche grazie a un accordo con l’interporto isontino e la stessa VTG, è stata creata proprio per soddisfare le crescenti esigenze del settore ferroviario del Friuli Venezia Giulia, offrendo soluzioni logistiche e servizi di manutenzione avanzati e all’avanguardia anche per clienti d’oltreconfine (Slovenia e Austria).
L’impianto comprende 20.000 mq di piazzali operativi, un magazzino raccordato coperto di 3.000 mq coperti, dotato di apparato di trattamento dell’aria e di carroponte di 25 tonnellate, e 5 aste di binario della lunghezza complessiva di 1.575 metri. Le attività potranno prevedere ulteriori sviluppi con la realizzazione della “lunetta" che consentirà di bypassare la stazione di Gorizia e di arrivare presso il raccordo direttamente con treni a trazione elettrica. Un ulteriore sviluppo sarà poi consentito dall’allargamento dei piazzali operativi su aree adiacenti, che permetteranno anche un’attività terminalistica.
Zeno D’Agostino, presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, intervenuto all’evento ha sottolineato: “Nello sviluppo complessivo delle attività collegate alla ferrovia, il tema della manutenzione dei carri è elemento fondamentale, perché da una parte crea valore e dall’altra rafforza la competitività del nostro sistema. I treni, infatti, prediligono nodi logistici in grado di offrire servizi a 360 gradi e noi puntiamo da sempre ad un approccio total quality".
Nella foto da sinista Guido Gazzola, Zeno D’Agostino e Maurizio Cociancich (foto di Giovanni Aiello9.
Va rilevato che Adriafer, nel corso del 2022, ha fondato la controllata Adriafer Rail Services, società costituita per raggruppare servizi ancillari alla trazione ed alla manovra. Tra questi spicca proprio il servizio di manutenzione carri a Gorizia, per il quale la newco ha chiuso nel 2022 un accordo con l’Interporto di Gorizia e VTG, dando vita alla prima officina autorizzata presso il terminal ferroviario di SDAG. Dopo un anno dalla nascita, il valore della produzione di ARS atteso per il 2023 sarà di circa 3 milioni di euro, un risultato importante per una startup.
Come rilevato da Maurizio Cociancich, AD di Adriafer: “Questa operazione mira ad aumentare la competitività dell’intero sistema logistico regionale partendo dalle necessità specifiche dei porti di Trieste e Monfalcone. ARS è riuscita a portare un’attività logistico-industriale, e quindi lavoro, in un’area finora sottoutilizzata del territorio regionale. Questo è solo l’inizio della rinascita intermodale di Gorizia"
Il taglio del nastro della nuova struttura è stata anche l’occasione per un ulteriore dato di novità: la presentazione dello Steel Train di VTG, un rivoluzionario carro ferroviario progettato per il trasporto dell'acciaio su rotaia, che aiuterà a ridurre le emissioni di Co2 dell’industria siderurgica spostando tonnellate di merce dalla strada alla ferrovia. Il comparto siderurgico, che in Italia vale circa 3 miliardi, quest’anno ha prodotto 1,6 milioni di tonnellate di acciaio. La maggior parte proviene dagli stabilimenti del nord e viaggia ancora su strada e, da solo, è il responsabile del 10% delle emissioni inquinanti.
“Questo mercato – ha dichiarato Guido Gazzola, responsabile di VTG Europe Italy - ha un ruolo importante nell’economia di un paese come l’Italia che è ancora fortemente manifatturiero. Il nostro Steel Train potrà offrire all’industria siderurgica i grandi vantaggi della capacità ferroviaria, modalità di trasporto più sostenibile e che può essere maggiormente integrata nella logistica delle aziende che operano tra la produzione e il trasporto dell’acciaio. In pochi anno contiamo di aiutare le aziende a ridurre sia traffico su strada (-100 mila tir) che Co2 (-20 mila tonn)".