17/03/2012

Niente pagamento del Sistri per il 2012, parola di Anita

 

 

COMUNICATO STAMPA

Le imprese di autotrasporto sono state le più penalizzate dal Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti istituito a gennaio del 2010 ma non ancora operativo. Negli ultimi due anni, diversi provvedimenti legislativi ne hanno rinviato la completa operatività, ma le imprese hanno continuato a pagare. Sui 70 milioni di euro versati dalle aziende italiane, quelle di trasporto hanno pagato la quota più considerevole. Oltre ai costi di iscrizione al sistema, infatti, queste hanno sostenuto anche quelli per l’installazione delle black box sui veicoli, 150 euro per ogni mezzo, e l’attivazione delle sim card. “Ci sembra assurdo continuare a pagare per un sistema che ancora non funziona - ha dichiarato Carlo Coppola, presidente della sezione trasporto rifiuti di Anita - Abbiamo accolto fin dal principio il provvedimento che ha istituito il Sistri perché crediamo possa contribuire alla semplificazione dei processi di gestione dei rifiuti ed essere uno strumento per combattere l’illegalità nelle attività di trasporto e smaltimento. Per queste ragioni, siamo stati disponibili a recepire i nuovi adempimenti - nonostante prevedessero costi aggiuntivi - proponendo nei vari incontri presso i ministeri dei Trasporti e dell’Ambiente, soluzioni per risolvere le criticità riscontrate dagli operatori nell’applicazione del Sistri. Ma non possiamo continuare a sostenere costi per un sistema ancora in sperimentazione". Per questo motivo Anita ha chiesto - in una lettera inviata al ministro dell’Ambiente Corrado Clini - che le imprese di autotrasporto vengano esonerate dal pagamento del contributo annuale 2012, la cui scadenza è prevista per il prossimo 30 aprile; sui costi finora sostenuti, Anita propone che le somme versate negli anni 2010 e 2011 vengano compensate per i periodi successivi alla reale attuazione del sistema.

                 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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