Il via libera della conferenza dei servizi convocata dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti al masterplan di Malpensa 2035 viene accolto con alcune riserve da parte di Anama. L’Associazione nazionale agenti merci aeree accoglie con favore la notizia dello sblocco del masterplan per la parte interna al sedime aeroportuale, ma esprime preoccupazione sui tempi di approvazione della parte del piano legata alle aree esterne al sedime aeroportuale.
Lo sviluppo dell’area interna è un tassello rilevante del progetto che potrà portare alla realizzazione, per la parte che interessa il cargo, allo sviluppo di un’area importante a ridosso della Cargo city per i magazzini di seconda linea, indispensabili per efficientare i processi e lavorare le merci in prossimità dell’aeroporto. La realizzazione di questi magazzini è strategica per consentire allo scalo di essere più funzionale e sostenibile, dato che oggi le merci non possono essere accolte dove atterrano, ma devono essere trasferite nella zona logistica che gravita intorno a Segrate tramite il trasporto su gomma. Questo impatta anche in termini di congestione e sostenibilità perché crea un flusso quotidiano di camion che attraversa Milano da est a ovest (da Segrate-Linate verso Malpensa) per trasportare la merce destinata appunto al trasporto aereo.
“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione della parte relativa ai magazzini di seconda linea, ma siamo preoccupati – spiega il presidente di Anama, Alessandro Albertini – riguardo ai tempi di approvazione della parte di masterplan legata alle aree esterne al sedime aeroportuale, necessarie per avere piazzole di sosta per gli aeromobili, per lo sviluppo dell’aeroporto, oltre che per la realizzazione di magazzini di prima linea. Questi ritardi rischiano di impattare sulla capacità dell’Italia di attrarre merci a favore di altri aeroporti europei penalizzando il ruolo del trasporto aereo merci a discapito dell’economia nazionale. Siamo sempre più persuasi che occorra un coordinamento nazionale rispetto al nostro sistema aeroportuale così come sta emergendo nelle discussioni che abbiamo avuto con il MIT iper il redigendo piano nazionale aeroporti”.