28/07/2015

L'Ue cofinanzia il porto di Venezia con 9,7 milioni

L’Unione Europea ha concesso un co-finanziamento di 9.7 milioni euro al porto di Venezia (e Rimorchiatori Riuniti Panfido) per la realizzazione del primo prototipo delle "mama vessel", le innovative navi semi-affondanti ideate da BMT Titron (Inghilterra) che collegheranno il porto offshore ai terminal di terra (Marghera, Chioggia, porto Levante e Mantova). La realizzazione del prototipo è stata inserita all’interno del progetto Poseidon Med II, approvato nell’ambito del bando 2014 della Connecting Europe Facility (CEF) per i trasporti, con un budget complessivo di 53,2 milioni di euro. Nello specifico il contributo europeo riguarderà la progettazione esecutiva e la realizzazione del prototipo dell’imbarcazione (mama vessel o, tecnicamente, semi submergible barge transporter) che presenta un carattere altamente innovativo. La società inglese BMT-Titron ha, infatti, progettato tale mezzo nautico, ponendo particolare attenzione alla cura degli aspetti eco-compatibili, che hanno portato a definire uno scafo a bassa generazione d’onda e un sistema di propulsione dual-fuel LNG-diesel che garantiscono bassi livelli di emissione di CO2 e risparmio energetico, in linea con le ultime raccomandazioni e direttive UE e con un pescaggio in navigazione di 4,4 metri, compatibile anche con l’ambiente lagunare. La progettazione esecutiva è prevista per settembre 2016 e la costruzione della prima nave per luglio 2017 (termine della sperimentazione dicembre 2017). Tramite il contributo concesso l’Unione Europea riconosce e sostiene il cuore tecnologico del progetto della piattaforma d’altura del porto di Venezia e dà il via a una innovazione unica nel suo genere che sarà la chiave di volta per la sostenibilità dell’intero sistema offshore-onshore. Combinate con le “cassette" galleggianti (speciali pontoni di carico che portano fino a 384 container l’una) consentono la creazione di una sorta di “nastro trasportatore continuo" tra il terminal in altura e i diversi scali a terra (e viceversa) che riduce i tempi morti nelle fasi di carico e scarico dei container, taglia drasticamente i tempi di percorrenza, i costi operativi, i consumi, e le emissioni. Si tratta di un mezzo nautico che, per le sue caratteristiche tecniche, è stato concepito per essere applicato anche in altri porti europei con pescaggio limitato e per la navigazione interna alle aree portuali, rappresentando una nuova modalità per il trasporto dei container.
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