“Per lo sblocco dello sciopero delle bisarche occorre urgentemente che gli operatori logistici (primi vettori) si decidano ad aprire, da subito, una trattativa con gli autotrasportatori. A questo fine le case automobilistiche, che stanno subendo le conseguenze del fermo, dovrebbero favorire l’apertura del dialogo" questa è la condizione minima per riprendere le attività secondo Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito alla quale aderisce l’associazione Bisarche Italiane. “Risulta infatti incomprensibile – sottolinea Longo – come si preferisca lamentare pubblicamente i rischi di cali di produzione e chiusure di stabilimenti anziché affrontare, come sarebbe logico, il problema alla radice costringendo la diretta controparte delle stesse case automobilistiche, ovvero i primi vettori (operatori logistici), ad aprire un confronto con le imprese che trasportano le auto. Il fatto che ormai da anni queste imprese siano costrette a ricorrere allo strumento del fermo dei servizi è prova di un malessere permanente di cui i costruttori di automobili dovrebbero farsi carico per garantirsi un trasporto sicuro ed efficiente".