21/10/2013

”Logistica Sostenibile: un’occasione di sviluppo & innovazione”

La Logistica è diventata “sostenibile" da non più di dieci anni. Come si può capire questa nuova impronta di sostenibilità? Che cosa significa per l’utente, sia esso il cittadino o l’imprenditore? E per lo specialista aziendale di trasporti, di acquisto, di design? E per i decisori delle infrastrutture? La pubblicazione cerca di presentare la “logistica sostenibile", ossia quella nuova logistica che ci permette di progettare e realizzare dei sistemi che siano ancora più efficienti, e quindi “risparmiosi" sul fronte dell’energia totale, ma anche più rispettosi della qualità della vita. Nelle conclusioni Aguiari e Provedel riportano il dato del Global Footprint Network che recita "nei primo otto mesi del 2012 abbiamo prodotto rifiuti e inquinanti che la Terra è in grado di assorbire …in un anno. Dopo agosto accumuliamo quindi rifiuti, sulla “navicella Terra", che riducono le risorse naturali per il futuro". Nella prima parte del libro si presentano gli scenari nazionale e internazionali per capire quanto e come la logistica sostenibile abbia peso nell’ambito più generale dell’ambiente, dei consumi energetici e del carbon footprint. Ci sono alcune leve che hanno e avranno un grande impatto sulla qualità dell’aria e dell’acqua: un esempio è quello del “ri-uso" e del riciclaggio dei prodotti di consumo e dei prodotti di scarto delle lavorazioni manifatturiere. C’è un capitolo dedicato al territorio e quindi all’azione pubblica le cui politiche sono essenziali per facilitare e abilitare le grandi trasformazioni dei trasporti privati e pubblici e dell’organizzazione industriale: Comuni virtuosi che realizzano “rifiuti zero", politiche dell’innovazione per usare le tecnologie al fine di ridurre i consumi energetici, e riusare i materiali di scarto delle fabbriche. Nella parte centrale del libro gli autori approfondiscono il valore della partecipazione e della collaborazione che la rete digitale abilita; negli ultimi anni si sono rese visibili nuove risorse come l’utilizzatore finale che può diventare innovatore (il lead user) e la forza del crowdsourcing, cioè della collaborazione di coloro che si connettono in rete per innovare e per facilitare l’adozione di massa delle innovazioni: progettazione partecipata, autoproduzione di energia, modellazione della complessità. Nel testo Aguiari e Provedel analizzano anche il mondo digitale e le tecnologie, info-bio-nano tech, per identificare il loro contributo essenziale alla progettazione delle soluzioni ai problemi logistici, specie quelli collegati all’emissione di sostanze nocive in atmosfera (e quindi riduzione di PM10 e di CO2) e alle prestazioni del prodotto (peso specifico, consumo energetico, ottimizzazioni e controllo). Nella terza parte del libro gli autori analizzano lo stato di avanzamento delle infrastrutture di maggior impatto sulle attività economiche, che Aguiari e Provedel chiamano “le belle addormentate" per significare che il mancato realizzo ha comportato molte delle inefficienze economiche e ambientali di oggi. E infine si apre un finestra sul nuovo paradigma dell’Open Innovation che afferma e dimostra che “ogni problema, ha una o più soluzioni, già oggi, nel mondo" chiamando tutti a un'apertura della mente verso la collaborazione globale, oggi possibile con le tecnologie, e con la rete. Questo nuovo paradigma ci riallaccia all’inizio del libro, all’affermazione di Amartya Sen, premio Nobel dell’Economia e relatore al convegno SOSLog, che gli autori citano nel primo capitolo: «Non esiste penuria al mondo: ci sono solo problemi logistici», e i problemi si possono risolvere in uno scenario di collaborazione globale.
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