La Logistica nel settore healthcare si sta sempre più affermando come strategica, sia per la continuità del business che per il miglioramento del livello di servizio, ma c’è ancora molta strada da fare per far sì che venga gestita come attività a valore aggiunto, piuttosto che come una semplice voce di costo. I bilanci degli operatori logistici attivi nell’healthcare mostrano un trend crescente del fatturato dal 2019 al 2023, ma i margini di redditività restano contenuti, con una media del 3,5%, quasi due punti percentuali inferiori rispetto al mercato italiano della contract logistics (5,3%).
Il fatturato dei vettori nazionali di logistica healthcare è in continua crescita negli ultimi anni e la marginalità di questi vettori è superiore rispetto a quella degli operatori logistici, con un valore medio del 5,8% contro il 3,5% degli altri. Anche i vettori regionali mostrano un buon andamento, con una redditività media del 4,7%, seppure inferiore a quella dei vettori nazionali. Al contrario, le marginalità più contenute si registrano nella distribuzione intermedia, con un EBITDA/Fatturato medio negli ultimi 4 anni del 1,5%. Inoltre, ben il 47% dei distributori intermedi ha un valore di EBITDA/Fatturato inferiore al 2%.
Nel 2024, i volumi movimentati dalla logistica healthcare, in termini di colli, mostrano una leggera diminuzione (-1,7%), mentre i chilogrammi aumentano (+1%). Tuttavia, si osserva una riduzione e un consolidamento delle spedizioni (-5,5%). Oltre l’80% delle spedizioni è destinato a farmacie (40%) e ospedali (43%), che sono anche il principale canale di destinazione, per numero di colli (34%) e chilogrammi (53%). Cresce, tuttavia, il canale home delivery, che è passato dall’1% nel 2019 al 4% nel 2024. Per quanto riguarda le regioni, Lombardia e Lazio sono il punto di origine di quasi il 90% dei flussi, mentre Lombardia, Lazio e Campania sono le prime tre regioni per assorbimento.
Questi sono i risultati principali dell’indagine sulla logistica nel settore healthcare realizzata dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” del Politecnico di Milano, in collaborazione con il Consorzio Dafne, presentata durante il convegno “Logistica Healthcare: direzioni di lavoro per un settore che cambia”. L’indagine è parte di oltre 50 filoni di ricerca degli Osservatori Digital Innovation della POLIMI School of Management, che affrontano tutti i temi chiave dell’innovazione digitale nelle imprese e nella Pubblica Amministrazione.
I trend del 2024 per la healthcare logistics nelle parole dei Ricercatori
Nel 2024, la logistica healthcare ha visto confermarsi le azioni di rafforzamento dei network logistici e di collaborazione tra i diversi attori della filiera, che hanno permesso di assorbire i flussi del settore con minori difficoltà rispetto al passato. Secondo Marco Melacini, direttore scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, il lavoro sui picchi stagionali è stato particolarmente efficace, grazie a una pianificazione migliore e alla distribuzione dei volumi nel tempo.
Damiano Frosi, direttore dell’Osservatorio Contract Logistics, sottolinea che, nonostante le numerose criticità derivanti dai fattori di contesto, le sfide del mercato hanno messo in luce l’importanza della logistica per la continuità del business e il miglioramento del livello di servizio. Tuttavia, i margini di redditività ancora contenuti dimostrano che è necessario un ulteriore impegno nell’approccio alla Logistica come funzione strategica.
Maria Pavesi, ricercatrice dell’Osservatorio Contract Logistics, evidenzia che la catena di fornitura dell’healthcare ha iniziato ad adottare un metodo più collaborativo, fondamentale soprattutto in vista dell’applicazione della direttiva europea Falsified Medicine Directive (FMD) in Italia. La serializzazione dei farmaci rappresenta sia una sfida che un’opportunità per la Logistica e per tutta la filiera Healthcare, che oggi deve rivedere i propri processi e ricercare soluzioni adeguate.
Buone notizie per la logistica ospedaliera
Anche la logistica ospedaliera sta vivendo una trasformazione significativa. Negli ultimi anni, si è assistito a un cambio di paradigma: il 71% delle strutture sanitarie intervistate percepisce la logistica come un’attività strategica con impatto sull’efficienza organizzativa e sulle attività cliniche. Questo dato cresce ulteriormente al 93% se si considerano le opinioni degli addetti ai lavori, come i direttori di farmacia, i direttori acquisti e i responsabili logistica. Le principali criticità riguardano la gestione informativa, il basso livello di digitalizzazione e l’impiego di personale sanitario nelle attività logistiche.
Solo il 2% delle strutture ospedaliere non ha intenzione di implementare progetti per il miglioramento della logistica. L’83% adotterà soluzioni tecnologiche e digitali a supporto della logistica entro 3-5 anni, un dato quasi doppio rispetto al passato (48%). Tra gli investimenti previsti, il 38% delle strutture investirà nella centralizzazione della logistica, il 17% esternalizzerà tutte le attività legate a operatori specializzati, mentre il 14% lo farà solo per alcune. Il restante 17% punterà sull’internalizzazione di nuove figure con competenze specifiche, come l’ingegnere logistico.
Le sfide principali riguardano il magazzino farmaceutico, il magazzino dei dispositivi medici, i centri di consumo (reparti, sale operatorie, ecc.) e il trasporto dai magazzini ai centri di consumo. Su ciascuna di queste aree è possibile intervenire con azioni diverse, come la revisione dei processi, la digitalizzazione, l’automazione, l’outsourcing e la centralizzazione. Le azioni prioritarie per la logistica ospedaliera riguardano oggi la gestione informatizzata di tutte le scorte e le giacenze (41%) e la revisione delle logiche di riordino e stoccaggio (25%) presso i magazzini e i centri di consumo.