20/02/2014

La Lombardia si tiene stretta le sue imprese

E’ di qualche giorno fa l’approvazione da parte del consiglio regionale della Lombardia di un disegno di legge che ha lo scopo di tenersi stretto da parte della Regione più produttiva d’Italia il suo “patrimonio" produttivo, ovvero quell’insieme di piccole, medie e micro realtà imprenditoriali che sono il cuore pulsante del territorio e che sono a rischio di chiusura e in molti casi di delocalizzazione. “Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività" è il nome del progetto di legge approvato all’unanimità col sostegno di Forza Italia, Nuovo centro destra, Lega Nord, lista Maroni presidente, Fratelli d’Italia, Pensionati, PD, Patto Civico e Movimento 5 Stelle. Il dispositivo modifica la precedente legge regionale 1/2007 (“Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia") e introduce una serie di strumenti e soluzioni a sostegno del tessuto produttivo lombardo e per convincere le imprese a non andarsene tra cui accordo di competitività, riduzione di alcune imposte, accesso al credito, agevolazioni e semplificazioni, introduzione sperimentale della moneta complementare come strumento di compensazione multilaterale locale per lo scambio di beni e servizi. Con un emendamento dell’assessore Mario Melazzini è stato istituito anche il marchio “made in Lombardy" per certificare la provenienza regionale di alcuni prodotti. “Questa è la risposta a un grido d’allarme – ha detto in aula il relatore, Carlo Malvezzi (NcD) – Finalmente la fiducia nelle imprese sostituisce la cultura del sospetto e della repressione, con l’asse del controllo che si sposta dall’impresa ai soggetti certificatori. Tra le novità introduciamo strumenti di compensazione elettronica, creiamo le basi per abbassare le tasse regionali e locali, togliamo rigidità burocratica. Diamo, insomma, sostegno agli imprenditori che sono gli eroi del nostro tempo". Ecco le maggiori novità introdotte: attivazione sperimentale di zone a burocrazia zero; riduzione dell’Irap fino al 25% per le nuove imprese; riorganizzazione del sistema Confidi e sperimentazione della moneta complementare; comunicazione unica regionale che sotituisce tutti gli atti amministrativi; gestione associata e interazione con Camere Commercio dello sportello unico delle attività produttive; creazione di un fascicolo elettronico depositato presso le Camera di Commercio: dovrà essere consultato dalle Amministrazioni, anche quelle preposte ai controlli, senza passare dalle aziende; valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi in sede di conferenza di servizi, da espletarsi in una sola seduta e in via telematica con introduzione del silenzio assenso. Da segnalare infine che le verifiche presso le aziende non possono avvenire se non dopo aver esperito l’esame dei documenti nel fascicolo elettronico, riconoscendo pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione.
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