29/03/2025

La logistica tra sostenibilità e regolamentazione: interessante confronto a Roma

Il settore della logistica, responsabile dell’8,2% del PIL italiano ma anche di un terzo delle emissioni nocive e di un elevato tasso di infortuni, è al centro del dibattito sulla sostenibilità. Per affrontare le nuove sfide normative, Economia Pulita ha organizzato a Roma un convegno che ha riunito imprese e istituzioni per fare chiarezza sugli obblighi ESG e le opportunità per il settore.

Le modifiche alla direttiva CSRD previste dal pacchetto Omnibus dell’UE potrebbero escludere le PMI dall’obbligo di rendicontazione della sostenibilità, creando incertezza e rischiando di allontanarle dal percorso verso la transizione ecologica. “La politica deve garantire un percorso chiaro e lineare per le imprese, senza vincoli insostenibili o rinvii incerti”, ha dichiarato Alessandro Servadei, presidente di Economia Pulita.

Secondo Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti, la logistica deve accelerare il proprio percorso di sostenibilità: “Oltre ai numeri economici, il settore registra il 17% degli infortuni mortali sul lavoro e una forte incidenza sulle emissioni. La transizione è necessaria e deve essere misurata con obiettivi chiari e trasparenti”.

L’80% delle aziende committenti ha già avviato progetti di transizione, e il 57% dei fornitori di logistica sta adottando almeno quattro tecnologie diverse per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, il quadro normativo incerto e la difficoltà di molte PMI nell’adeguarsi ai criteri ESG rischiano di ostacolare il cambiamento.

La proposta di modifica, che dovrà essere approvata dalle istituzioni europee, pur introducendo alcune auspicate semplificazioni, esclude dall’obbligo le PMI, per le quali verrà introdotto uno standard di rendicontazione volontario della sostenibilità. Questo potrebbe generare ulteriori elementi di confusione, aumentare i costi e rendere più incerti gli investimenti che le aziende hanno avviato per ottenere la compliance ai criteri ESG indicati dalla direttiva, così come recepita in Italia a settembre del 2024 (decreto legislativo 125/2024).

Del resto, l’adeguamento a quei criteri, non ultimi quelli che impongono una maggior trasparenza gestionale e contabile, sono ormai gli stessi richiesti dal sistema creditizio e finanziario e rappresentano un sensibile elemento attrattivo nei confronti dei principali stakeholder e, quindi, un irrinunciabile fattore di competitività.

Il convegno ha visto la partecipazione di importanti attori del settore, tra cui rappresentanti di Barilla, CMA CGM Shipping, Aeroporto Marconi di Bologna, Almaviva e Federtrasporti. Secondo Francesco Montanari di Economia Pulita, è fondamentale supportare le PMI nell’integrazione dei criteri ESG: “La sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma un fattore di competitività e accesso al credito”.

L’incontro ha ribadito l’urgenza di un quadro regolatorio chiaro e stabile per permettere alla logistica di evolversi in modo sostenibile, garantendo crescita economica e rispetto dell’ambiente.

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