06/02/2014
In occasione
della Giornata italiana di prevenzione dello spreco alimentare che è stata
proclamata dal ministero dell’Ambiente ieri mercoledì 5 febbraio, Indicod-Ecr
comunica di aver avviato in ambito Ecr Italia un progetto di studio sul tema
delle eccedenze e degli sprechi alimentari. In piena
coerenza con l’iniziativa del ministero dell’Ambiente, le aziende di industria
e distribuzione che aderiscono a Ecr Italia hanno dato vita nei mesi scorsi ad un
tavolo di lavoro per affrontare il tema delle eccedenze alimentari,
focalizzandosi sugli aspetti che toccano i processi di interfaccia tra le
imprese. L’obiettivo
finale del progetto è quello di diffondere le best practice individuate, di definire
metriche e strumenti per l’identificazione, il monitoraggio e la gestione del
processo complessivo e di incentivare le aziende ad attivare programmi di
riduzione delle eccedenze. Ambito di
intervento prioritario è stato, in questa prima fase dei lavori, identificare le
azioni e le iniziative finalizzate innanzitutto alla prevenzione, per evitare
che le eccedenze di cibo si trasformino in sprechi. Gli sprechi
alimentari, pari a 1,3 miliardi di tonnellate all’anno se si considera l’intera
filiera produttiva (dato Fao), hanno, oltre al valore economico del cibo sciupato,
rilevanti impatti etico-sociali, che derivano dalla coesistenza di fenomeni di
spreco rispetto a difficoltà di accesso al cibo, ed ambientali, quali spreco di
risorse idriche ed energetiche utilizzate per la produzione. Ridurre gli
sprechi significa lavorare in un’ottica collaborativa in azienda e lungo tutta
la filiera, dal magazzino del produttore allo scaffale del punto di vendita,
intervenendo sugli assi della prevenzione, redistribuzione, riciclo, recupero
ed eliminazione delle eccedenze. La chiave per la
riduzione degli sprechi alimentari è infatti un approccio alla gestione delle
eccedenze che sia collaborativo (soluzioni e flussi informativi condivisi tra i
diversi partner della filiera, con una visione “di sistema"), e strutturato
(processi e metodologie specifiche, focus organizzativo dedicato). Partendo dagli
studi esistenti e dalle esperienze di tante aziende del largo consumo
concretamente impegnate su questo fronte, sia in Italia che all’estero, il
gruppo di lavoro Ecr Italia si è attivato per misurare l’entità del fenomeno e
identificato le principali cause. Alla base delle
eccedenze alimentari e degli sprechi, vi sono una serie di motivi molteplici e
peculiari delle singole fasi della filiera così riassumibili: 1) la produzione agricola e la raccolta: limiti nelle tecniche
agricole, fattori climatici, surplus produttivi, dinamiche legate a
domanda/offerta e relativo impatto sui prezzi; 2) la trasformazione industriale: limiti
tecnici di processo e da errori previsionali; 3) la distribuzione:
difficoltà nella previsione della domanda (in particolare per il lancio di
nuovi prodotti e campagne promozionali), danneggiamenti ai prodotti a la
packaging in fase di trasporto e stoccaggio, errori nelle procedute di gestione
degli stock; 4) il consumo domestico/ristorazione:
eccedenza sugli acquisti e sulle porzioni preparate nonché derivanti da errori
di conservazione e di interpretazione delle etichette.
Complessivamente, nella filiera agroalimentare italiana, la quantità di eccedenza è stimata pari a 6 milioni di tonnellate annue, di cui meno di un milione viene generato nella fase di trasformazione industriale e distribuzione (Fonte: “Dar da mangiare agli affamati" P. Garrone, M. Melacini, A. Perego, Politecnico di Milano, 2012). La causa prevalente è costituita dal raggiungimento delle sell-by date interna, seguito da causali di reso alla consegna e di non conformità di prodotto e packaging. Sulla base di queste e di altre osservazioni emerse, il gruppo di lavoro ha identificato 5 principali assi di intervento: misurare per intervenire: ovvero misurare l’eccedenza e sviluppare sistemi di allerta che attivino piani di intervento; coinvolgere: migliorare la consapevolezza e coinvolgere e motivare i dipendenti; prevedere: migliorare l’accuratezza delle previsioni e massimizzare la disponibilità di prodotto; disegnare: migliorare la progettazione del prodotto e dell’imballaggio in ottica sostenibile; semplificare: effettuare verifiche e revisioni di gamma alla luce dei possibili impatti in termini di creazione di eccedenze. Tali ambiti di lavoro sono stati oggetto di approfondimento per individuare possibili interventi migliorativi e delineare delle best practice per la gestione delle eccedenze. I risultati e le best practice individuate verranno inserite in un apposito documento condiviso dalle imprese nella prossima fase dei lavori.
Complessivamente, nella filiera agroalimentare italiana, la quantità di eccedenza è stimata pari a 6 milioni di tonnellate annue, di cui meno di un milione viene generato nella fase di trasformazione industriale e distribuzione (Fonte: “Dar da mangiare agli affamati" P. Garrone, M. Melacini, A. Perego, Politecnico di Milano, 2012). La causa prevalente è costituita dal raggiungimento delle sell-by date interna, seguito da causali di reso alla consegna e di non conformità di prodotto e packaging. Sulla base di queste e di altre osservazioni emerse, il gruppo di lavoro ha identificato 5 principali assi di intervento: misurare per intervenire: ovvero misurare l’eccedenza e sviluppare sistemi di allerta che attivino piani di intervento; coinvolgere: migliorare la consapevolezza e coinvolgere e motivare i dipendenti; prevedere: migliorare l’accuratezza delle previsioni e massimizzare la disponibilità di prodotto; disegnare: migliorare la progettazione del prodotto e dell’imballaggio in ottica sostenibile; semplificare: effettuare verifiche e revisioni di gamma alla luce dei possibili impatti in termini di creazione di eccedenze. Tali ambiti di lavoro sono stati oggetto di approfondimento per individuare possibili interventi migliorativi e delineare delle best practice per la gestione delle eccedenze. I risultati e le best practice individuate verranno inserite in un apposito documento condiviso dalle imprese nella prossima fase dei lavori.
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