13/06/2014

La filiera delle carni in mostra alla fiera di Verona

Maggiore flessibilità, più internazionalità con una rete di delegati esteri che copre i cinque continenti, i vantaggi di una gestione diretta con un team di lavoro rafforzato e dedicato. Ma anche una comunicazione potenziata su tutte le piattaforme media e una vocazione spiccata al comparto agroalimentare, del quale Veronafiere rappresenta il 45% dell’offerta fieristica a livello italiano. È stato questo il biglietto da visita di Eurocarne, presentata a Verona ai primi componenti che hanno aderito al gruppo di lavoro: 30 realtà qualificate in tutti i segmenti della filiera delle carni, convocate per condividere un percorso di crescita comune verso la 26ª edizione di Eurocarne, dal 10 al 13 maggio 2015 (www.eurocarne.it). Un modello che replica il successo dello Steering Committee di Fieragricola che ha convolto i principali attori del comparto per realizzare una fiera sempre più tagliata a misura delle esigenze dei propri stakeholder. La voce degli addetti ai lavori emersa dalla prima riunione del gruppo di lavoro (la seconda è in programma entro ottobre) è univoca e premia la tradizione di Eurocarne come unico punto di riferimento del comparto carne. «Verona è la massima espressione del settore delle carni ed è un punto di riferimento per tutti i macellai italiani e la filiera – ha dichiarato Gianpaolo Angelotti, presidente di Fiesa Assomacellai di Confesercenti – . Anzi, riteniamo che la grande forza di Veronafiere, che con Vinitaly è l’ambasciatore del vino italiano in tutto il mondo, sia proprio la possibilità di organizzare collettive di riferimento per il settore non solamente a Verona, ma anche all’estero, dove i prodotti e il know how Made in Italy sono molto richiesti». Nei prossimi 10 anni, come ha ricordato Elena Benedetti, direttore della rivista Eurocarni, «i consumi di carne aumenteranno, come ha sottolineato anche il rapporto della Direzione generale Agricoltura della Commissione europea. Nel 2023 i consumi complessivi di carne arriveranno a 66,1 chilogrammi pro capite, contro i 64,7 del 2013, in flessione rispetto all’anno precedente per effetto della crisi. E l’aumento sarà più marcato con riferimento alla carne avicola e suina, mentre le carni rosse potrebbero subire una flessione». A fare da traino a questi aumenti dei consumi saranno, principalmente, i nuovi Paesi dell’Unione europea. Eurocarne ha organizzato anche un road-show per promuovere la manifestazione e dare indicazioni utili alla filiera delle carni, in alcuni settori specifici. La prima tappa è prevista il prossimo 25 giugno a Legnaro (Padova), con un focus dedicato alla carne bovina. Il 2 luglio appuntamento a Reggio Emilia, per parlare di suinicoltura e carni suine, mentre il 9 luglio il road show di Eurocarne approderà a Milano per parlare di trend e tendenze.
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