Basta presidenti che non conoscono il porto e hanno bisogno di mesi per iniziare a capire. All’insegna dello slogan “Non siamo una colonia” la community portuale spezzina entra con decisione nel dibattito, che poi tale non è, per l’indicazione del nome del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale.
“Non è nostro compito indicare nomi – affermano coralmente i componenti la community portuale – ma è nostro diritto esigere rispetto e delineare l’identikit di un futuro presidente che non sia, come già troppe volte accaduto in questi anni con risultati contradditori, paracadutato ma che abbia nel suo identikit l’essere espressione di questo territorio”.
“Questa richiesta non è frutto di un preconcetto – prosegue la community – bensì di una precisa considerazione relativa al futuro: il porto della Spezia è chiamato a lottare contro il tempo per affrontare e risolvere i troppi problemi che lo attanagliano e che non consentono una lunga stagione di “apprendimento” a disposizione del nuovo presidente; il fattore tempo è essenziale: il porto di La Spezia non può nuovamente diventare il laboratorio di apprendimento, ma deve poter contare su un presidente “plug & play”, in grado di affrontare da subito i problemi come i dragaggi, i piani di sviluppo dei terminal, la stazione marittima, i rapporti con Santo Stefano Magra, i collegamenti ferroviari, il completamento dell’integrazione con il porto di Marina di Carrara e molti altri”.