06/05/2016

Italia-Cina prove di (intenso) dialogo economico-commerciale

Ieri, a Roma, Paolo Gentiloni, ministro degli Affari Esteri, ha incontrato il collega cinese Wang Yi, per discutere di cooperazione economico-commerciale in una fase di grande intensità fra i due Governi dopo le recenti visite in Cina del presidente del Consiglio Renzi e del premier Li Keqiang in Italia e le due visite del ministro Gentiloni a Pechino nel 2015. 
L’Italia punta a un progressivo riequilibrio della bilancia commerciale bilaterale per facilitare l’accesso delle nostre imprese al mercato cinese. Altri obiettivi: attrarre un crescente flusso di investimenti e promuovere il know-how italiano nel settore dei trasporti e delle infrastrutture, anche in rapporto al progetto cinese di costituire una nuova Via della Seta negli altri Paesi di transito in Europa e Asia. Le principali questioni di rilevanza internazionale, tra cui lotta al Daesh, emergenza migratoria e crisi regionali, compresa la situazione di sicurezza nella Penisola Coreana, gli altri temi al centro dei colloqui di ieri.


Collaborazione bilaterale ad ampio raggio 
Il tema della collaborazione è al centro della VII sessione plenaria del Comitato Governativo Italia-Cina, a cui partecipano anche le amministrazioni pubbliche di entrambi i Paesi. Agricoltura, sicurezza alimentare, settore scientifico, sviluppo sostenibile, turismo: sono solo alcuni dei tanti settori su cui si cercheranno nuovi sbocchi.  Nel pomeriggio di ieri si è poi tenuta a Villa Madama la riunione plenaria del Business Forum bilaterale, composto dai rappresentanti delle principali aziende dei due Paesi e delle maggiori associazioni di categoria. Con più di 60 imprese italiane e cinesi quest’anno si è discusso di farmaceutica e servizi sanitari, ambiente e sviluppo sostenibile, finanza e infrastrutture, telecomunicazioni, moda e interior design. Arrivato alla sua terza edizione, il formato si è rivelato particolarmente efficace: la prima riunione, nel 2014, alla presenza di 70 imprese italiane e 200 cinesi, ha portato alla firma di 41 accordi.
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