11/05/2012

Investimenti digitali essenziali per l'efficacia del patto di stabilità europeo

L’associazione delle imprese di Information Technology di Confindustria plaude alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Monti circa l’opportunità di escludere dal conto del patto di stabilità europeo (fiscal compact) gli investimenti per la crescita e, in particolare, quelli in infrastrutture e in programmi di diffusione delle tecnologie digitali. Per Paolo Angelucci, presidente di Assinform, Monti sposa una tesi che l'associazione porta avanti da tempo. Gli investimenti pubblici per la crescita e, in particolare, quelli per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e per l’Agenda Digitale Italiana, sono essenziali per rilanciare la competitività del nostro sistema produttivo e del made in Italy. "Era ora - dice Angelucci - che emergesse questa consapevolezza, che solo in minima parte va a vantaggio delle imprese del settore, potendo invece dare una scossa all’intera economia. Ogni euro investito in ICT genera non solo più efficienza a livello di sistema, ma si traduce in altri 5 euro di investimenti a livello di Sistema Italia. Eppure negli ultimi anni, nel nostro Paese, la spesa ICT in infrastrutture digitali e anche in nuovi sistemi e servizi avanzati nelle imprese e nelle Amministrazioni Pubbliche è stata in calo. L’attuazione dell’Agenda Digitale Italiana è essenziale per rompere una spirale che impedisce all’Italia di esprimere tutte le sue potenzialità industriali e della società civile". Gli ambiti di intervento definiti dal Governo in materia sono proprio quelli su cui Assinform da tempo richiama l’attenzione: diffusione della banda larga, condizioni favorevoli per l’e-commerce, accelerazione delle pratiche di e-government, sviluppo delle competenze digitali, sostegno alla ricerca e all’innovazione ICT, maggiore interazione fra imprese, cittadini e pubbliche amministrazioni con la dematerializzazione. "Le dichiarazioni del presidente Monti - - precisa Angelucci - peraltro condivise dal ministro Passera, dovranno però essere seguite da fatti concreti, anche dando continuità all’azione avviata a favore della crescita. Solo allora potremo dire che è cambiato il passo. Avremo una prima verifica con la prossima uscita del decreto Digitalia".
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