25/10/2024

Interporto Bologna: al Museo di Urban Art di Prologis logistica e arte convivono

 Il progetto di Museo di Urban Art all’Interporto di Bologna annunciato da Prologis nel 2022 è oggi realtà grazie alle 17 nuove opere recentemente realizzate che si aggiungono alle 4 già presenti. Le storie di alcuni dei 21 urban artist di fama internazionale coinvolti nel progetto e le loro creazioni sono raccontante nel documentario “The Container’s Game” realizzato dal regista Aldo Romano Innocenti.
 
All’Interporto di Bologna, il più grande parco logistico d’Italia, non si muovono quindi più solo merci: oggi questo vasto spazio industriale si è trasformato in un museo a cielo aperto dove l’arte urbana convive con l’efficienza della logistica, dando vita a un’esperienza unica e inaspettata. Un’esperienza che chiunque può vivere gratuitamente 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno. Ciascuna opera è accompagnata da un QR code che da accesso a un’audioguida che illustra il percorso di ciascun artista e spiega il significato di ciascun’opera realizzata.

 

Curato da Enrico Sironi, in arte Hemo, il progetto sviluppato anche grazie alla collaborazione di Interporto Bologna Spa, ha coinvolto 21 tra i più importanti artisti italiani di urban art, ciascuno dei quali ha portato la propria visione in questo luogo unico. Tra le opere più iconiche spicca “Panorama vibrante” di Joys (foto in alto), un’imponente opera di 173 metri di lunghezza, la più grande mai realizzata in Italia, che fonde natura e architettura con un sorprendente gioco di forme e colori. 

 

Il progetto rientra nell’ambito della filosofia PARKlife sviluppata da Prologis che si pone come obiettivo quello di offrire a quanti lavorano nei propri parchi logistici un ambiente di lavoro esteticamente più gradevole grazie all’inserimento di opere di arte urbana e di arredi per esterni, che offre opportunità per il benessere fisico grazie alla presenza di campi sportivi e ricco di servizi stimolando così le opportunità di incontro e socializzazione e creando valore sociale.

 

Gli artisti e le artiste coinvolte nel progetto sono: Joys, Moneyless, Zed1, Etnik con murales. Sui container: Andrea Casciu. Mr. Wany, Giorgio Bartocci, Rame 13, SteReal, Luca Font, Ale Senso, Kiki, Nulo, Nemo’s, Mr. Thoms, Carolì, Caktus & Maria, Cheris, Gio Pistone, Hemo.

 

Sandro Innocenti, senior vice president e regional head Southern Europe di Prologis:
“L’arte urbana all’Interporto di Bologna non è solo una questione estetica: è un invito a fermarsi, riflettere e trovare ispirazione anche nei luoghi più inaspettati. Il museo a cielo aperto trasforma il paesaggio industriale in un contesto culturale e creativo, accessibile a tutti, che mette in dialogo l’arte con il mondo della logistica. Il viaggio raccontato nel documentario ci porta alla scoperta di un mondo in cui arte e logistica si incontrano in armonia, regalando una nuova prospettiva su spazi che, grazie alla creatività, diventano fucine di bellezza e riflessione. Con la realizzazione del Museo, l’Interporto di Bologna amplia l’offerta culturale della Città Metropolitana di Bologna diventando un nuovo polo di attrazione.”

 

Sergio Lo Giudice, capo di gabinetto, città Metropolitana di Bologna:
“Interporto rappresenta per il territorio metropolitano un polo strategico per lo sviluppo logistico a servizio del nostro sistema produttivo, e stiamo operando insieme al sistema delle imprese e alle organizzazioni dei lavoratori per renderlo sempre più un luogo caratterizzato dal lavoro di qualità; questo significa investimenti nella qualità del lavoro, potenziamento della mobilità pubblica, incremento dei servizi di welfare per i lavoratori. La scelta di Prologis di contaminare gli spazi produttivi con arte pubblica rende ancora di più Interporto un luogo che pensa al benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.”

 

Lorenzo Balbi, direttore MAMbo:
“L'idea di creare un percorso di arte urbana all'interno del parco logistico dell'Interporto è assolutamente affascinante, soprattutto per l'ingaggio con gli artisti e le produzioni di grandi opere che solo spazi come questi possono permettere. Le opere si inseriscono in un contesto produttivo e lavorativo che decide in questo modo di aprirsi anche a pubblici diversi, coniugando diverse possibili vocazioni per uno spazio pubblico. Spero che l'esempio virtuoso di Prologis, già sperimentato in altri contesti, si possa sviluppare ed estendere il più possibile testimoniando forme d'arte che hanno bisogno di luoghi diversi da quelli canonici.”
 
Giuseppe Dall’Asta, direttore Interporto Bologna Spa:
“Interporto Bologna SpA ha sposato fin da subito l’iniziativa di Prologis di realizzazione del Museo di Urban Art all’interno di Interporto, mettendo a disposizione le tele/containers per gli artisti. Questa iniziativa, assieme a quelle già avviate e a quelle future, rafforza l’azione di Interporto Bologna SpA nel rendere l’infrastruttura che gestisce maggiormente attrattiva e competitiva per operatori ed investitori, ma, soprattutto, maggiormente accogliente per i lavoratori ed aziende che tutti i giorni vivono il nostro nodo logistico e intermodale, attraverso la cura e l’estetica degli spazi.”

 

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