15/07/2008

In Lombardia c’è troppo disordine per i centri logistici: lo dice Smile

Sono in aumento, nel Nord Italia, gli impianti di deposito, conservazione e distribuzione delle merci, ma a ritmi troppi lenti e secondo scelte prive di logica. E' quanto emerso a Milano durante un incontro tra operatori del settore ed esponenti politici sulla logistica nel Nord-Ovest, promosso da Progetto Smile (Sistema Milano e Lombardia in Europa), al quale partecipano l'Associazione Interessi Metropolitani (AIM), il Politecnico di Milano, le Università Cattolica e Bocconi, insieme alla Regione Lombardia. Nel corso dell'incontro si è fatta notare la carenza in Lombardia, Regione che tratta il 20,1% del traffico merci verso l'Italia, di strutture quali centri intermodali, terminal ferroviari, portuali e aeroportuali, come pure la tendenza alla "grande dispersione" che, invece, le stesse strutture seguono nell'area milanese dove sono concentrati ben 920 depositi. Un'inefficienza di distribuzione che "implica - secondo gli operatori del settore - un uso eccessivo del mezzo stradale, un sovraccarico logistico per i caricatori con conseguenze come congestione del traffico, inquinamento e aumento degli incidenti stradali". Per costruire un sistema più moderno ed efficiente, la strada va cercata, secondo l'assessore alle Infrastrutture della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, "da un lato in un aspetto economico e, dall'altro in un aspetto infrastrutturale: il primo riguarda la non convenienza a spostare le merci su ferrovia al di sotto dei 500 chilometri. Qui tocca al mercato offrire una soluzione perché si sente la mancanza di imprese capaci di fare proposte. Dal punto di vista infrastrutturale - ha proseguito Cattaneo - servono punti di interscambio distribuiti in maniera adeguata per evitare l'effetto morbillo, ovvero per rimediare all'attuale distribuzione senza logica dei magazzini".(15/7/2008)

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