10/09/2012
Nel comparto logistico europeo l’assorbimento di asset di dimensioni
superiori a 5.000 m² (10.000 m² nel Regno Unito) ha segnato una crescita a sorpresa nel secondo
trimestre 2012, sebbene i principali indicatori del settore come l’indice dei responsabili degli acquisti
nel settore manifatturiero della zona euro, mostrino una tendenza negativa da marzo 2012. In totale,
da aprile a giugno sono stati assorbiti quasi 3,3 milioni di m², l’11% in più del trimestre precedente.
A causa di un inizio anno più debole l’assorbimento totale del primo semestre 2012, pari a 6,2 milioni
di m², è sceso del 17% rispetto allo stesso periodo del 2011 (primo semestre 2011), ma i volumi sono
stati di circa il 20% superiori alla media decennale e soltanto del 5% inferiori alla media quinquennale.
Tale periodo comprende i quattro anni di boom dell’attività degli utilizzatori, rispecchiando i
cambiamenti strutturali sottostanti che trainano la forte domanda continua del settore.
L’attività degli utilizzatori è rimasta eterogenea in Europa e invece di uno spostamento in un’unica
direzione si è assistito a un’attività al contempo in crescita e in calo nel secondo trimestre. Rispetto ai
primi sei mesi del 2011, i volumi semestrali hanno visto un rallentamento nella maggior parte dei
mercati, tranne che in Francia (+32%), nei Paesi Bassi (+40%) e, un po’ a sorpresa, in Italia (+7%) e
Spagna (+6%). In termini di volume assoluto, la Germania ha conquistato ancora una volta il primo
posto con un take-up vicinissimo ai due milioni di m², sebbene un’attività ulteriormente in calo nel
secondo trimestre (-27%) abbia determinato una contrazione generale del 22% nei primi sei mesi del
2012.
“In un periodo dominato dalle turbolenze della zona euro e dall’incertezza della crescita economica
mondiale con le relative ripercussioni sui volumi delle esportazioni, non sorprende che gli utilizzatori
della logistica abbiano iniziato ad adottare un approccio più cauto. Tuttavia, l’attività ancora sostenuta
registrata negli ultimi mesi avvalora l’opinione di Jones Lang LaSalle secondo cui i cambiamenti
strutturali del settore richiedono l’attuazione di riallineamenti della supply chain in tempi brevi piuttosto
che lunghi. Non ha senso rinviare le decisioni immobiliari quando questo significa perdere terreno nei
confronti della concorrenza a causa di una capacità di risposta inadeguata della supply chain -
commenta Paul Betts, head of logistics & industrial Emea di Jones Lang LaSalle. “Ciononostante,
nei prossimi mesi il mercato degli utilizzatori sarà caratterizzato da un atteggiamento sempre più
cauto da parte di questi ultimi visto il clima di incertezza economica. Gli utilizzatori considereranno le
varie opzioni con grande attenzione e in alcuni casi potrebbero preferire un rinnovo delle locazioni in
essere o potrebbero optare per uno spazio funzionale di seconda mano con una locazione a breve
termine, scelta flessibile che permetterebbe loro di spostare le strutture più velocemente una volta
migliorato il quadro economico".
I nuovi completamenti hanno raggiungo la cifra di 1,5 milioni di m² nel secondo trimestre 2012, il 5%
in meno rispetto al trimestre precedente. Se i volumi semestrali totali sono stati del 44% superiori ai
valori dello stesso periodo dell’anno scorso (primo semestre 2011), i dati sono stati di oltre il 20%
inferiori alla media quinquennale, a riprova della maggiore cautela e difficoltà nel reperire
finanziamenti per lo sviluppo edilizio. Tuttavia, a fine giugno lo spazio in costruzione nel settore
logistico mostrava una crescita continua, toccando quota 5,3 milioni di m², il volume più alto mai
raggiunto da fine 2008, trainato dall’attività delle operazioni build-to-suit in atto.
Dal punto di vista dell’analisi dei singoli mercati, l’attività di sviluppo si è rivelata ancora altamente
eterogenea. I volumi sono stati trascinati ancora una volta dalla Germania, dove a fine giugno gli
spazi in costruzione hanno superato la cifra di 1,8 milioni di m², con un aumento del 7% su base
trimestrale; a seguire poi Russia (750.000 m²; -10% su base trimestrale), Francia (715.000 m²; +43%
su base trimestrale) e Italia (520.000 m²; -3% su base trimestrale).
“Con i nuovi sviluppi edilizi basati principalmente sulla filosofia del build-to-suit, i livelli di vacancy del
moderno resteranno generalmente bassi. Probabilmente in questo modo si determinerà un’attività
limitata degli utilizzatori nei prossimi mesi a causa dell’allungamento dei tempi necessari per
l’ottenimento di questi sviluppi rispetto all’offerta speculativa o alle proposte di seconda mano. Questo
fenomeno potrebbe permettere di ridurre i livelli di vacancy nello stock di seconda mano di buona
qualità se i locatari saranno pronti ad abbassare i canoni di tali strutture, anche se gli utilizzatori
prenderanno in considerazione questi spazi solo con locazioni a breve termine", afferma Alexandra
Tornow, head of Emea logistics & industrial research di Jones Lang LaSalle.
In un quadro di maggiore cautela e di rinnovata pressione sui costi, i prime rent della logistica sono
sotto pressione da inizio 2012. La maggior parte dei mercati ha visto un livello stabile dei canoni nel
secondo trimestre 2012, tuttavia l’indice paneuropeo di Jones Lang LaSalle ha registrato il risultato
meno brillante in oltre 18 mesi, con una riduzione su base annua dello 0,9%.
“A causa dell’atteggiamento sempre più cauto che utilizzatori e sviluppatori hanno tenuto negli ultimi
mesi, qualsiasi crescita delle locazioni negli ultimi 12 mesi è da attribuire ai livelli di offerta in calo.
Adesso la possibilità di un ulteriore aumento nel secondo semestre 2012 è limitata, con Germania e
Mosca come potenziali candidati, mentre si prevede che le locazioni resteranno largamente invariate
nella maggioranza dei mercati", commenta Tornow.
Nel secondo trimestre 2012 i prime rent hanno continuato a spostarsi in direzioni diverse su base
annua: i valori sono infatti saliti ad Anversa (+2.1%), Berlino (+4.4%), Bruxelles (+9.8%), Düsseldorf
(+3.8%), Francoforte (+1.7%), Amburgo (+1.9%), Monaco di Baviera (+5.0%) e Rotterdam (+1.6%),
mentre sono scesi ad Amsterdam (-2.7%), Barcellona (-3.7%), Londra (-3.6%), Madrid (-6.7%),
Manchester (-4.5%) e Praga (-0.5%).
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