16/04/2013
Dopo un 2012 da dimenticare, i 620 milioni di euro investiti nei primi tre
mesi del 2013 infondono un po’ di ottimismo al mercato, con una crescita del 36% rispetto all’ultimo
trimestre del 2012. Secondo CBRE, nonostante la tanto attesa uscita dal tunnel sia ancora lontana,
in Italia qualcosa sembra muoversi.
“Gli investitori internazionali, tra cui molti opportunistici, invece di fermarsi e aspettare improbabili
evoluzioni politiche, hanno continuato le trattative avviate dopo l’estate 2012 e sembra che le
peggiori previsioni, legate allo stallo post elettorale, siano temporaneamente allontanate - afferma
Paolo Bellacosa, executive director capital markets di CBRE - Morgan Stanley, Blackstone,
Hammerson, Europa Capital, Carlyle, ma anche investitori core come DEKA, Allianz e alcuni fondi
sovrani cercano opportunità in Italia. Certo, il nodo politico va sciolto e vanno prese decisioni per far
tornare il Paese a crescere nel minor tempo possibile; lo scenario generale però, non è così cupo
come quello immediatamente successivo alla seconda metà del 2011. In definitiva, dopo la cura
Monti, le dichiarazioni di Draghi sulla irreversibilità dell’area euro e l’annuncio dell’OMT, i timori di un
default dell’Italia, e quindi dell’euro, si sono ridotti in modo significativo e l’Italia è tornata nell’orbita
degli investitori internazionali".
Come è anche emerso dalla recente indagine presentata al Mipim da CBRE sul sentiment degli
investitori (Investors’ survey) , mentre c'è ancora una tendenza significativa verso prodotti prime in
mercati core, inizia a evidenziarsi, sempre più chiaramente, un interesse verso opportunità con
rischio maggiore. Questa tendenza è ulteriormente supportata dalle risposte degli investitori alla
domanda su quale sia tipo di investimento preferito per il 2013: il 42% ha indicato la tipologia prime,
ma la restante percentuale di investitori ha segnalato le altre tipologie di investimento. Tra questi, il
25% ha indicato investimenti good secondary e un ulteriore 25% investimenti value/added
opportunistici.
Per quanto riguarda l’Italia, i dati preliminari su Milano, per il primo trimestre del 2013, mettono in
evidenza un volume di quasi 200 milioni di euro investito nel settore immobiliare, concentrato
prevalentemente nel segmento degli uffici. Pur se ancora inferiore ai livelli precedenti al 2012,
questo valore è il 45% superiore a quello registrato nei primi tre mesi del 2012.
Ciò che più è interessante e che lascia ben prevedere per il resto dell’anno, però, è l’attività corrente
degli investitori che, con elevata probabilità, nel 2013 potrebbe tradursi in flussi di investimento.
Infatti, secondo alcune stime basate sulla conoscenza diretta del mercato da parte di CBRE, oggi
esiste una pipeline di circa 900 milioni di euro solo a Milano. Per quanto riguarda il resto dell’Italia,
CBRE stima un’ ulteriore pipeline di almeno 1.3 miliardi, prevalentemente nel settore retail e in
quello ricettivo. Si tratta del valore delle offerte esclusive, oggi pendenti, su prodotti sia prime sia
good secondary . Per Milano, questo potrebbe significare un volume annuo pari a circa 1.5
miliardi, leggermente superiore a quello del 2011 e in forte crescita rispetto al minimo storico,
toccato nel 2012.
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