25/09/2015

Il largo consumo confezionato torna in zona ”positiva”

Torna a crescere in Italia il Largo Consumo Confezionato (LCC), il settore di mercato che comprende tutti i beni di consumo primario prodotti e confezionati dall’industria. Dopo anni di pesante segno meno, nei primi 7 mesi di quest’anno è stato registrato un aumento del 2% delle vendite, in una rete distributiva al dettaglio che conta oltre 68mila punti vendita, dai grandi ipermercati e superstore fino ai piccoli negozi tradizionali. In crescita il valore del fatturato complessivo, che nel 2014 aveva raggiunto i 65 miliardi di euro e che nei primi 7 mesi di quest’anno ha già superato i 38 miliardi (+750 milioni circa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Sono questi i primi dati di uno studio realizzato dalla società IRI, in vista della 12a edizione di “Marca", il salone internazionale (www.marca.bolognafiere.it) sui prodotti a marchio del distributore, organizzato da BolognaFiere in collaborazione con ADM, l’associazione delle imprese operanti nella distribuzione moderna nei rapporti con la produzione. Il salone, che è la seconda fiera in Europa e tra le prime a livello mondiale sui prodotti a marchio, si svolgerà nei giorni 13 e 14 gennaio 2016 presso il quartiere fieristico di Bologna.

Secondo IRI, la crescita del fatturato del LCC nel 2015 è stata spinta in parte da motivi climatici (il bel tempo e il caldo dell’estate scorsa hanno favorito i consumi), ma è anche legata a una ripresa più strutturale delle vendite in tutte le aree del Paese. La ricerca ha anche messo in luce le trasformazioni in corso nei vari canali di distribuzione. Continua a diminuire il numero dei punti vendita, che nel gennaio scorso erano 68.828, ben 1.056 in meno rispetto al gennaio 2014. Chiudono in particolare i piccoli negozi tradizionali e diminuiscono anche gli ipermercati, mentre sono in netta espansione superstore e drugstore. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, si segnalano trend positivi in particolare per ortofrutta (+7,2%), bevande (+4,2%), pet care (+3,2%) e drogheria/alimentare (+1,8%), con un unico segno negativo per i prodotti per la cura della casa (-1%).
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