28/11/2012

Il Governo intervenga nel contenzioso delle AAPP prima che sia troppo tardi. Lo chiede Assologistica

Lo stato di agitazione dell’intera categoria e lo sciopero proclamato per il 5 dicembre da Cgil e Cisl per i dipendenti delle Autorità Portuali e dalla UIL anche per i dipendenti di Imprese e Terminal portuali interrompe un lungo periodo di pace sociale. Al danno inevitabile, si aggiunge la beffa di uno sciopero indetto per un contenzioso che non è motivato dalle ragioni classiche del conflitto sociale, ma che trae origine da una disputa giuridica finita davanti al Consiglio di Stato a proposito dell’assoggettamento delle Autorità portuali al blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego.
Assologistica, non entrando nel merito della questione, si limita a rilevare che il Contratto Collettivo nazionale di lavoro di riferimento per tutti i lavoratori dei porti è stato sottoscritto in piena legittimità anche da Assoporti, in rappresentanza delle Autorità Portuali, secondo le previsioni della Legge 84/94. E’ quindi vigente e applicato con comune soddisfazione. Non è accettabile che per una disputa irrisolta su una questione oggettivamente marginale, se comparata alla situazione economica del Paese e del settore, si mettano a repentaglio le attività portuali commerciali e dei passeggeri, contraddicendo l’impegno comune teso a contenere il calo dei traffici provocati dalla crisi internazionale. Particolarmente in questo periodo dell’anno, nel quale i porti dovrebbero poter lavorare a pieno ritmo, le disfunzioni causate da scioperi e agitazioni annunciate dirotteranno i traffici verso altri porti comunitari da parte di Armatori che cercano sempre e comunque l’affidabilità dei servizi.
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