30/08/2011

Il Governo azzera il Sistri e Cna-Fita chiede rimborsi

Pubblichiamo il testo della nota diramata a metà agosto da Cna-Fita:
In  attesa di poter leggere il testo completo del provvedimento approvato ieri dal Consiglio dei Ministri apprendiamo che fra le misure adottate compare anche una norma che di fatto dovrebbe azzerare tutte le procedure e le scadenze individuate per l’attivazione del Sistri,  il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Con questo atto dunque il Governo non rimanda bensì cancellerebbe l’intero impianto normativo. Sin dall’inizio di questa assurda telenovela, la Cna-Fita, pur condividendo la necessità di monitorare e gestire al meglio un segmento così delicato ed esposto agli “interventi” della criminalità organizzata come quello dei rifiuti,  aveva con forza e determinazione esplicitato che non vi erano le condizioni per attivare il sistema con i costi, le modalità, le procedure e la tempistica prevista dal Ministero. Nessuna sperimentazione, costi elevatissimi per le imprese, procedure macchinose, materiale informatico assolutamente non all’altezza delle necessità e non affidabile, penalizzazione delle imprese di trasporto italiane rispetto a quelle estere oltre alle particolarissime procedure che si sono seguite per l’appalto dell’intero sistema. Tutti elementi che dimostravano quanto e come si fosse iniziato un percorso importante però con il piede sbagliato. La Cna-Fita sin dalla prima riunione al Ministero, unica fa le associazioni dell’autotrasporto, aveva espresso la propria assoluta contrarietà alle modalità individuate dal ministro Prestigiacomo e anche negli incontri successivi, fino all’ultimo di giovedì 4 agosto, aveva continuato ad evidenziare le criticità dell’intero sistema. In particolare la Cna-Fita con riferimento ai costi, diretti e indiretti, sostenuti dalle imprese di autotrasporto in questi due anni, pur in presenza di un mal funzionamento della piattaforma, invitava il Ministro ad una sospensione di due anni così come Rete Imprese Italia aveva più volte rilanciato.  “Se le finalità erano condivisibili le modalità con cui il Sistri voleva attuare la tracciabilità dei rifiuti pericolosi - ha affermato Cinzia Franchini presidente nazionale Cna-Fita - erano semplicemente intollerabili. Il fatto stesso che il Governo, dopo due anni, abbia completamente rivisto il suo approccio alla materia attraverso l’abrogazione de facto del Sistri dimostra quanto questo impianto fosse impraticabile. Per due anni le imprese di autotrasporto hanno finanziato - ha proseguito la Franchini - una sperimentazione senza risultati apprezzabili e soprattutto senza poter contare su una piattaforma affidabile. Un fatto gravissimo che rappresenta un chiaro vulnus pagato a caro prezzo dalle nostre imprese. Se l’abrogazione - ha specificato la Franchini - ci mette al riparo dal rischio di dover pagare ancora in futuro, rimane aperta la questione dei contributi sin ora pagati. A tal proposito invitiamo tutte le aziende a rivolgersi ai nostri uffici affinché la Cna-Fita possa predisporre un’azione finalizzata al risarcimento delle somme pagate. Prima di ripartire si azzerino anche i conti”.
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