17/05/2012

Il biologico tira, nonostante la crisi

Il biologico confezionato e venduto dalla GDO tira bene in Italia, nonostante la crisi dei consumi alimentari. Dalle rilevazione Ismea-Gfk-Eurisko emerge un incremento della spesa dell'8,9% su base annua, anche se in leggero rallentamento rispetto al tasso di crescita del 2010. Incrementi si rilevano in particolare per i lattiero-caseari (con una crescita degli acquisti nel 2011 del 16,2%), le uova (+21,4%) e per altre referenze come biscotti, dolciumi e snack (+16,1%) e bevande analcoliche (+16%). Più contenuti gli aumenti per l'ortofrutta fresca e trasformata (+3,4%), che resta però la categoria guida tra i prodotti biologici, raggiungendo un'incidenza sul totale di quasi un terzo in termini di valore. Segnano il passo anche pasta, riso e sostituti del pane (-3,2% nel complesso), con un bilancio 2011 particolarmente negativo per la pasta bio, i cui acquisti si sono ridotti di oltre l'11%. In flessione (-8,2%) pure carni e salumi, giù anche gli oli (-18,6%) e zucchero, caffè e tè (-3,4%). A livello territoriale la crescita è più accentuata al Sud (+19,2%), ma le regioni settentrionali mantengono un peso preponderante, con oltre il 70% di incidenza sul totale, confermando. Si stima in Italia un giro d'affari legato al mercato bio attorno a un miliardo e 550 milioni di euro, che assegna al nostro Paese il quinto posto dopo Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna e Canada. A livello mondiale, stando alle ultime valutazioni, il fatturato del biologico è stimato complessivamente sui 44,5 miliardi di euro. L’indagine completa di Ismea-Gfk-Eurisko può essere scaricata al seguente indirizzo: http://www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7176
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