Chi è fruitore automobilistico dell’autostrada dei Giovi - la A7 Milano-Genova - sa bene che in prossimità del casello di Casei Gerola campeggia un cartello visibile in entrambi in sensi di marcia dove è specificato che esattamente in quel punto corre il 45° parallelo, quello che definisce geograficamente la perfetta metà del percorso che intercorre fra il polo nord e l’equatore. Quindi, è evidente quanto quella zona sia da considerarsi perfetta dal punto viabilistico in termini di trasporti e logistica. Infatti, è da lì che si diramano le principali vie di collegamento verso il mare ligure: oltre che Genova per i collegamenti marittimi del suo porto che riveste un’importanza capitale verso il sud del mondo e non solo, la zona del Levante (che “apre la via” verso l’Aurelia e il sud del nostro Paese) e quella del Ponente (accesso principale che apre le porte in direzione Francia e ovest del continente). Stesso discorso se lo si intende verso il capoluogo lombardo e il nord-est sia nazionale che europeo e oltre, senza tralasciare l’allacciamento di prossimità che congiunge la stessa A7 verso Torino e quindi direttamente ai trafori (pur se chiusi oltre per un restyling che sembra non avere fine e sta esasperando i trasportatori) e il nord della Ue.
È quindi tenendo conto di questi aspetti strategici per il settore che Garbe Industrial Real Estate Italy – società di tedesca fra i principali leader nel mercato immobiliare logistico, industriale e tecnologico in Europa - ha inaugurato nei giorni scorsi il Giovi Logistics Park nel territorio del piccolo paese di Silvano Pietra (670 abitanti, in provincia di Pavia) distante dal casello autostradale sopra citato non più di tre chilometri. Fra l’altro, il neo-insediamento è ubicato solo a poche centinaia di metri da un complesso direttamente concorrente, il Casei Gerola logistik park di IdLogistik, a dimostrazione che spazio “ce n’è”, sia in termini letterali di territorio disponibile che di investimenti destinati al business, area nel complesso evidentemente non intaccata da una possibile sovrapposizione fra competitor dello stesso settore.
Nel dettaglio, il Giovi logistics park vanta una superficie coperta di oltre 83.000 metri quadrati, di cui più di 78.000 dedicati ai magazzini (che raggiungono i 12 metri di altezza e sono completati da 89 baie di carico), oltre che 1.600 metri destinati agli uffici. L’immobile è costituito da 8 moduli di circa 10.000 metri quadrati ciascuno (ognuno dei quali indipendenti) e dotato di ampi parcheggi, sia per le auto che per i bilici. Il Giovi logistics park si impegna a ridurre al minimo l’impatto ambientale attraverso la rigenerazione di un’aria industriale dismessa, le ampie aree verdi per favorire la biodiversità: scelte progettuali che consentiranno il minor consumo di acqua e l’utilizzo di pannelli fotovoltaici che assicurano l’approvvigionamento di green energy, tanto che si prospetta a breve il riconoscimento della certificazione LEED Platinum, considerata il massimo riconoscimento riservato agli sviluppi immobiliari eco-compatibili che ne hanno tenuto conto durante tutte le fasi di realizzazione della struttura.
La soddisfazione per la realizzazione dell’importante impianto – terminato in linea con i tempi prefissati alla fine dello sorso anno – è stata espressa da Marco Grassidonio, responsabile italiano di Garbe Industrial Real Estate, visto che per la società di proprietà tedesca il “Giovi logistics park rappresenta per Garbe un grande traguardo per la crescita nel nostro Paese, dove stiamo portando avanti diverse iniziative di sviluppo e riqualificazione di aree a uso logistico. Un progetto che ci sprona a proseguire, continuando a investire in altre aree economicamente strategiche con progetti innovativi, di alta qualità e con i più alti standard ESG. Nel particolare, intendiamo farlo nell’area estesa del milanese e nel nord, creando ulteriore valore per le comunità locali nelle zone in cui investiamo”.
Il sindaco di Silvano Pietra, Paolo Mutti, ha voluto chiarire come l’area dismessa poi concessa in uso a Garbe “un tempo fosse occupata da una fornace, poi chiusa, che dava lavoro a molte delle famiglie del nostro abitato. Questo nuovo insediamento permette così di sperare nuovamente e concretamente in un deciso impulso all’occupazione anche nelle zone cisrcostanti pure in termini di indotto, oltre che aiutare lo sviluppo del nostro contesto grazie ad una decisa accelerazione degli oneri di urbanizzazione che ne conseguono, aspetto che per noi riveste capitale importanza. Mi riferisco soprattutto al rinnovo della rete idrica e stradale: opere che con gli attuali contributi statali non avremmo mai potuto realizzare”.
Insomma, il taglio del nastro del neonato Giovi logistics park rappresenta il preludio per una serie di positività ineludibili: una logistica moderna, un trasporto diffuso e sicuro che tenga conto dei migliori percorsi possibili, una politica di ecosostenibilità senza tralasciare un’attenzione al territorio non più dismesso ma enfatizzato nella sua importanza. Tutte caratteristiche che tendono a rispettare quella che ormai da qualche tempo viene definita come “buona logistica”, cioè quella che considera il presente da tenere in gran conto ma rivolgendosi a un futuro sempre più impegnativo e da gestire al meglio: peculiarità imprescindibili per chi vuole continuare a ricoprire il ruolo di leader di un mercato che non può e non dove conoscere battute d’arresto.
di Tiziano Marelli
Garbe Industrial Real Estate Italy
E la controllata di Garbe Industrial Real Estate GmbH, specialista in immobili logistici, industriali e tecnologici con sede ad Amburgo, con oltre 30 anni di esperienza nel settore e operativa a livello europeo con una piattaforma di investimenti con asset immobiliari e fondi per circa 10.2 miliardi di euro e più di 250 dipendenti. La sede italiana è attiva dal 2021 a Milano; attualmente conta 8 addetti. Nel 2022 ha acquisito un portafoglio di 147.000 mq di immobili logistici esistenti per un totale di 150 milioni di euro. Ha sedi anche nei Paesi Bassi, in Francia, Spagna, Gran Bretagna, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Lussemburgo.