02/11/2010

Furti nei punti vendita in calo di quasi 6 punti percentuali

I furti nei punti vendita rappresentano una maggiorazione di 163 euro sulla spesa delle famiglie italiane. Questo valore è ancora più alto di quello riscontrato a livello globale (pari a 152 €) e a livello europeo (140,65 €). E’ quanto emerso da uno condotto da Checkpoint Systems, leader globale per il controllo delle differenze inventariali. In Italia le differenze inventariali – ossia le perdite causate dai furti di clienti e dipendenti, ma anche da errori amministrativi – hanno raggiunto un valore di 3, 205 miliardi di euro. Questa cifra rappresenta l’1,28% rispetto al fatturato del Retail con una diminuzione del 5,9% rispetto allo stesso dato del 2009. Dopo Turchia (-9%) e Grecia (- 6,5%), l’Italia risulta essere la nazione che ha maggiormente ridotto il livello di differenze inventariali.  A questo risultato hanno contribuito anche gli investimenti che i responsabili dei punti vendita hanno realizzato in una serie di interventi finalizzati alla protezione dei prodotti a maggior rischio di furto e a una migliore formazione del personale. Nonostante le riduzioni registrate, il nostro Paese riporta ancora una percentuale di differenze inventariali più alta rispetto a quello della media dell’Europa Occidentale che è pari all’ 1,26%. Dall’indagine risulta infatti che oltre un terzo dei retailer italiani (il 35,1% degli intervistati) continua a registrare un incremento dei tentativi di furto o dei furti effettivi.  Sono aumentati ulteriormente i furti commessi da parte dei clienti (52,5% contro 50,8% del 2009) mentre si sono ridotti quelli ad opera di dipendenti disonesti (25% contro 30,9% del 2009). La classifica dei 10 prodotti più rubati vede al primo posto abbigliamento di lusso e accessori firmati, seguiti da articoli per la cura e l’igiene del corpo e da prodotti Hi-Tech.
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